lineaitaliapiemonte.it | 18 dicembre 2021, 08:21

Pmi, indicatori inferiori al semestre precedente: ripresina di fine anno ma bisogna stare in guardia

Corrado Alberto, presidente di API Torino, commenta i risultati dell’ultima indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi dell’associazione delle PMI: “Indicatori rimangono positivi, ma su livelli marcatamente inferiori al semestre precedente e anche lievemente al di sotto delle aspettative formulate a ottobre 2021: non bisogna abbassare la guardia”

Pmi, indicatori inferiori al semestre precedente: ripresina di fine anno ma bisogna stare in guardia

“Ci sono segnali postivi, ma sono meno diffusi e più selettivi rispetto a sei mesi fa. E’ la conferma parziale che un recupero c’è stato. Complessivamente tutti gli indicatori di performance congiunturale rimangono positivi, ma su livelli marcatamente inferiori al semestre precedente e anche lievemente al di sotto delle aspettative formulate a ottobre 2021. E’ l’indicatore chiaro che non bisogna abbassare la guardia”. Così Corrado Alberto, presidente di API Torino, commenta i risultati dell’ultima indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi dell’associazione delle PMI.

Alberto quindi aggiunge: “Anche per il primo semestre 2022 è prevista un’ulteriore contrazione degli indicatori congiunturali. L’impressione è che ci sia una generalizzata diminuzione della fiducia nel futuro da parte degli imprenditori, c’è attesa degli sviluppi. Pesano, d’altra parte, in modo sempre più incisivo le persistenti difficoltà intervenute in questi ultimi tempi relativamente alle materie prime e al caro-bollette”.

La sintesi della situazione

“Gli indicatori congiunturali principali – dice Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio Studi di API Torino -, sono ancora tutti postivi, ma in misura inferiore a prima. Il saldo Produzione è pari al +17,6%; il saldo Ordini al +17,2%; quello relativo al Fatturato +13,9%. Il saldo «ottimisti-pessimisti» è pari a +20,6%. Rispetto alle precedenti rilevazioni il grado di fiducia degli imprenditori subisce un significativo ridimensionamento, di circa venti punti (+46,3% a giugno 2021 e +41,8% a ottobre 2021). Fanno eccezione le imprese fortemente orientate verso i mercati esteri (il 18,7% del campione, che esporta oltre il 30% del fatturato), il cui saldo «ottimisti-pessimisti» segna +41,2%”.

Il dettaglio dei numeri

MANIFATTURA (LIVELLI DI PRODUZIONE). Dopo il significativo recupero degli ultimi 12 mesi, che ha portato il saldo della produzione a +43,8% a giugno 2021 (il massimo valore storico degli ultimi 11 anni), i livelli di produzione del settore manifatturiero segnano un fisiologico e atteso rallentamento nel secondo Semestre 2021. Se il saldo attuale della produzione è pari a +17,6%, con riferimento al prossimo semestre sono attesi livelli di produzione in ulteriore contrazione, fino a +6,0%.

INVESTIMENTI SELETTIVI. Dopo il vertiginoso calo nel 2020, negli ultimi 12 mesi sono ripresi gli investimenti da parte delle piccole e medie imprese (60,8% del campione). Si tratta di una ripresa selettiva che esclude la maggior parte delle micro imprese: solo il 35,5% delle imprese fino a 9 addetti ha realizzato nuovi investimenti nel secondo semestre 2021.

RITARDO DEI PAGAMENTI. Il ritardo medio dei pagamenti diminuisce da 5,8 a 4,6 mesi. La quota di imprese che vanta crediti scaduti è pari a 60,6% del campione: una percentuale che rimane elevata, benché in diminuzione rispetto all’ultima rilevazione di ottobre 2021 (65,7%). Stabile la quota di imprese con crediti scaduti da oltre 60 giorni (28,3% a dicembre 2021 e 28,7% ad ottobre 2021).

NUOVE ASSUNZIONI E LIVELLI OCCUPAZIONALI. Il 52,5% degli imprenditori prevede nuove assunzioni in azienda per il prossimo semestre. Le forme di inserimento privilegiate sono: contratto a tempo indeterminato (22,8%); contratto di apprendistato (20,8%); contratto a tempo determinato (11,9%); contratto di somministrazione (7,9%). Per il primo Semestre 2022 le previsioni sui livelli occupazionali si attestano al +1,0%, in linea con il saldo consuntivato nel secondo Semestre 2021.

UTILIZZO AMMORTIZZATORI SOCIALI. Negli ultimi sei mesi il 18,8% delle imprese ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali (-25% rispetto alla prima parte dell’anno). Con riferimento al primo semestre 2022, invece, è prevista stabile la quota di imprese che ritiene di dover ricorrere alla Cassa Integrazione (19,2%).

Redazione

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