lineaitaliapiemonte.it | 20 novembre 2021, 09:16

L’Austria ci ha ripensato ed entra in lockdown per tutti

Evidentemente il cancelliere Schallenberg non è stupido, dopo solo 4 giorni dall’introduzione del lockdown per soli non vaccinati si è reso conto della trappola in cui si era infilato: nei giorni successivi infatti i contagi, invece di diminuire, continuavano a crescere a dismisura e a quel punto il giochetto di accusare i non vaccinati di essere untori per nascondere il fallimento dei vaccini non avrebbe più funzionato. Nemmeno di fronte alle moltitudini credulone

L’Austria ci ha ripensato ed entra in lockdown per tutti

Lunedì scorso l’Austria aveva introdotto un lockdown di una decina di giorni per non vaccinati. A costoro doveva essere impedito di accedere a ristoranti, centri commerciali palestre etc.. cioè i luoghi di consumi voluttuari e di divertimento. Però i contagi invece di diminuire continuavano a crescere. Per rendersi conto della situazione drammatica in cui è piombata in questi giorni la nazione basta guardare I contagi di ieri 18 novembre 2021: si è arrivati a 15.145 casi. Quando è stato introdotto il green pass per non vaccinati 4 giorni fa si contavano grosso modo 10.000 contagi giornalieri. Il lockdown per non vaccinati non è servito a nulla.

La propaganda in atto giustifica l’alto numero di contagi in Austria con la bassa vaccinazione di cittadini. Però stiamo parlando del 65% della popolazione che non è una minoranza, bensì una stra-maggioranza: persino il concetto di alto e basso viene stravolto dall’ansia di nascondere la verità. Inoltre dobbiamo considerare che fra le fasce di età più a rischio, come ultra sessantenni e persone fragili, la percentuale di vaccinati sale fino a raggiungere il 90% ed oltre. E i dati mostrano che a morire di covid o col covid sono nella quasi totalità persone con un’età media di 80 anni e con una o più patologie. Una persona in buona salute raramente finisce in terapia intensiva (sempre che non venga messo lì senza necessità per giustificare l'allarmismo) e ancor più raramente muore di polmonite indotta dal covid. Il chè significa, evidentemente, che le persone ospedalizzate, più o meno gravemente, sono necessariamente in gran parte vaccinate.

G.C.