Lunedì scorso l’Austria aveva introdotto un lockdown di una decina di giorni per non vaccinati. A costoro doveva essere impedito di accedere a ristoranti, centri commerciali palestre etc.. cioè i luoghi di consumi voluttuari e di divertimento. Però i contagi invece di diminuire continuavano a crescere. Per rendersi conto della situazione drammatica in cui è piombata in questi giorni la nazione basta guardare I contagi di ieri 18 novembre 2021: si è arrivati a 15.145 casi. Quando è stato introdotto il green pass per non vaccinati 4 giorni fa si contavano grosso modo 10.000 contagi giornalieri. Il lockdown per non vaccinati non è servito a nulla.
La propaganda in atto giustifica l’alto numero di contagi in Austria con la bassa vaccinazione di cittadini. Però stiamo parlando del 65% della popolazione che non è una minoranza, bensì una stra-maggioranza: persino il concetto di alto e basso viene stravolto dall’ansia di nascondere la verità. Inoltre dobbiamo considerare che fra le fasce di età più a rischio, come ultra sessantenni e persone fragili, la percentuale di vaccinati sale fino a raggiungere il 90% ed oltre. E i dati mostrano che a morire di covid o col covid sono nella quasi totalità persone con un’età media di 80 anni e con una o più patologie. Una persona in buona salute raramente finisce in terapia intensiva (sempre che non venga messo lì senza necessità per giustificare l'allarmismo) e ancor più raramente muore di polmonite indotta dal covid. Il chè significa, evidentemente, che le persone ospedalizzate, più o meno gravemente, sono necessariamente in gran parte vaccinate.