Video - 12 ottobre 2021, 17:07

Sciopera il settore orafo, a Torino presidio Uilm alla sede Cartier [video]

“Dopo il 19 ottobre se non verranno accolte le nostre istanze sarà lotta dura con blocco degli straordinari, scioperi e presidi costanti in tutti gli stabilimenti del gruppo. Non si può sottopagare i lavoratori”. Così Mario Secci, segretario Uil Torino, con i lavoratori del settore orafo argentiero e del gioiello, oggi in presidio di fronte alla sede PGI Cartier in via Cagliari per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da quasi un anno e mezzo. La manifestazione si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate a livello nazionale a sostegno della vertenza. La trattativa con Federorafi si è arrestata sul rinnovo economico. Nell’ultimo incontro del 4 ottobre, l’associazione datoriale ha avanzato la proposta di un incremento salariale al 5° livello di 77 euro (25 € a giugno 2022, 25 € a giugno 2023 e 27 € a giugno 2024) con la scadenza contrattuale fissata a giugno 2024. Le organizzazioni sindacali ritengono la proposta fortemente insufficiente perché: 1. Se è vero che il settore orafo ha sofferto la crisi conseguente la pandemia, le prospettive sono buone e ci sarà bisogno di ricominciare a produrre; 2. Insieme alle imprese, hanno subito la crisi anche e soprattutto le lavoratrici e i lavoratori, i cui redditi sono stati falcidiati dal ricorso alla cassa integrazione ed è quindi necessaria una dignitosa risposta salariale; 3. Il CCNL orafo è l’unico contratto del settore industriale che Fim, Fiom e Uilm non hanno ancora rinnovato; 4. Le retribuzioni contrattuali dei lavoratori orafi sono inoltre più basse sia di quelle del settore tessile che di quelle del settore metalmeccanico, non è un caso che le Aziende spesso non trovano le professionalità per rispondere alle richieste del mercato; 5. Infine, la proposta con “solo” 3 delle 4 tranche di aumento dei metalmeccanici (tralasciando la più consistente) e la scadenza a giugno 2024, contemporaneamente al contratto dei metalmeccanici, rischia di generare ulteriori ritardi e un ampliamento del divario tra le retribuzioni contrattuali degli orafi e dei metalmeccanici.

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Redazione

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