lineaitaliapiemonte.it - 30 settembre 2021, 22:54

Torino, aggressione contro agente del carcere, Sappe: “Poliziotti penitenziari lasciati soli e allo sbaraglio: si dimettano i vertici dell'amministrazione penitenziaria”

Dura presa di posizione del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo l'aggressione ad un agente da parte di un detenuto della Casa circondariale di Torino: “Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari si dimettano”

Torino, aggressione contro agente del carcere, Sappe: “Poliziotti penitenziari lasciati soli e allo sbaraglio: si dimettano i vertici dell'amministrazione penitenziaria”

Altissima tensione nel carcere di Torino. E protesta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo del personale di Polizia in servizio nelle carceri del Paese. “Questa mattina, presso la Casa circondariale di Torino, intorno alle ore 9,15, un detenuto italiano addetto alle pulizie, senza un motivo apparente, al rientro dal lavoro, presso la rotonda del piano terra del Padiglione B, ha aggredito un agente all'interno di un ufficio, rompendo anche alcuni suppellettili”, denuncia Vicente SANTILLI, segretario regionale per il Piemonte del SAPPE. “Il tempestivo intervento degli altri agenti in servizio ha permesso di bloccare, a fatica, il detenuto, mentre al poliziotto sono state assicurate le cure in infermeria. A lui va tutta la solidarietà e la vicinanza del Sappe, che gli augura un veloce rientro in servizio”.

Durissimo il giudizio di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari DEVONO DIMETTERSI TUTTI! Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. E’ una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria!”.


C.s.

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