La prima sala dedicata all'ascolto delle donne vittime di violenze sessuali e maltrattamenti era stata inaugurata a settembre del 2014 nella caserma della Compagnia dei carabinieri Mirafiori di Torino. Il progetto, chiamato non a caso “Una stanza tutta per sé”, è realizzato in collaborazione con Soroptimist International d’Italia (Club Torino).
Gli spazi sono stati allestiti in collaborazione al club torinese Soroptimist International.
“Una stanza tutta per sé” è un ambiente allestito in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta le emozioni negative vissute, accolta in un luogo dedicato da personale specializzato.
Per questo, il 25 novembre del 2019, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Giovanni Nistri e la Presidente del Soroptimist Mariolina Coppola hanno sottoscritto un formale protocollo finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, contenente le linee guida per l’arredamento delle stanze che deve tener conto della psicologia dei colori e delle immagini. Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva.
In ogni caserma, dove lo spazio lo ha consentito, è stato previsto un angolo per l’accoglienza o lo svago dei bambini che accompagnano la mamma, che potrebbero essere stati oggetto di violenza diretta o assistita.
Fino ad ora ne sono state aperte 13, a Torino e in provincia, nelle caserme dei Comandi di Compagnia dei Carabinieri, Le salette hanno l'obiettivo di agevolare l'accoglienza e le denuncia delle donne in quelle sedi delle forze dell'ordine specializzate a raccogliere le denunce: sono locali opportunamente separati dagli spazi comuni, adatti per trattare i casi di denuncia per violenza con la dovuta delicatezza, per limitare il disagio delle donne ma anche dotate delle opportune strumentazioni tecnologiche per formalizzare, se necessario, le testimonianze.
L’invito a una maggiore sensibilizzazione verso la violenza di genere e l’attività dei club locali del Soroptimist hanno consentito al progetto di estendersi in poco tempo in moltissime caserme italiane, oggi illuminate simbolicamente di arancione secondo quanto previsto dalla campagna internazionale “Orange the World”, a cui anche Arma dei Carabinieri e Soroptimist hanno aderito.