Editoriali - 18 agosto 2019, 16:02

Se diventi obeso mai sarai un uomo libero. Di Riccardo Ruggeri*

Secondo l’ultimo rapporto FAO 820 milioni di persone soffrono la fame e 1 miliardo risultano in sovrappeso: il modello che trasforma l'homo sapiens in consumatore porterà l'80% - 90% dell'umanità ad essere composta da zombie obesi per garantire ad un 1% di essere magri e scattanti e a un restante 10% di esserne la corte. Le classi dominanti del Ceo capitalism vogliono avere un unico modello economico, politico, culturale, gestito da una casta. Ma la vita merita di essere vissuta solo come uomini liberi

Se diventi obeso mai sarai un uomo libero. Di Riccardo Ruggeri*

Sono un lettore disordinato, leggo ciò che mi capita, però ho fornitori di qualità che conoscono questa mia nevrosi, e ben mi approvvigionano. Un amico mi ha inviato l’ultimo rapporto FAO, l’Ente ONU che si occupa di agricoltura ed alimentazione. L’ho letto, e di colpo mi sono ricordato un episodio lontano, di circa trent’anni fa. Come Ceo della seconda più importante azienda al mondo di macchine agricole e del movimento terra ero stato invitato, con paillettes e cotillons, a Roma (la sede centrale) per una riunione sulla fame e sulla sete in Africa. Confesso che verso questi enti, privati o pubblici poco importa, che si occupano di povertà, da buon apòta, sono sempre stato occhiuto: l’unico modello di riferimento per me è il mitico Cottolengo di Torino. Verso gli altri ho il sospetto che spendano gran parte del budget in spese di funzionamento della struttura, cioè per loro.

Finita la presentazione sulla fame e sulla sete tutti a pranzo alla “mensa comune” (come sottolineò con sussiego il boss). Mi attendevo insalate e verdure bollite e un riso all’inglese, arrivarono invece un’aragosta del Maine, poi un filetto alto tre dita, uno sfarfallio di crudités, infine un dessert, dove panna e cioccolato la facevano da padroni. I vini, un bianco renano e un rosso italiano, erano all’altezza. Era il classico menu pesce-carne dei ricchi anni 80, servito nel luogo sbagliato.

Torniamo all’ultimo rapporto FAO. Pagine e pagine di chiacchere, poi il dato di sintesi: 820 milioni di persone soffrono ancora la fame (non sono però contati quelli occidentali entrati nella povertà per permettere a quelli afro-asiatici di uscirne). E poi, detto con nonchalance, oltre 1 miliardo di persone risultano in sovrappeso. Nessun stupore per chi studia il Ceo capitalism. Se questo sarà il modello dominante in Occidente, come lo sta diventando nella Cina nazi-comunista di Xi Jinping, cioè quello che trasforma l’uomo sapiens in un “consumatore”, la fame, intesa secondo i parametri FAO, verrà azzerata e di contro gli zombie saranno l’80-90% dell’umanità, tutti rigorosamente obesi. Se sei costretto a cibarti con pastoni a base della triade “grassi-zuccheri-sale”, non potrai mai diventare un gilet giallo o un giovane con l’ombrello. Resterai uno zombie, e passerai il tempo a consumare prodotti digitali (commestibili e no), affinché l’1%, magro e scattante, possa essere in una forma tale da ambire a diventare immortale e il 10% gli faccia da corte e da coorte.

Un consiglio ai giovani Millenial e Gen.Z. Per approfondire questo tema, per voi strategico, visto che dovrete viverci in quel mondo, studiate il quadro visionario di Pieter Bruegel il Vecchio “Lotta tra Carnevale e Quaresima”  esposto a Vienna. Il Carnevale rappresenta il Luteranesimo mentre la Quaresima il Cattolicesimo, la lotta perenne fra vacche grasse e vacche troppo magre. Il Carnevale si identifica con un signore molto corpulento, è a cavallo di una botte, regge uno spiedo dove ha infilzato una testa di maiale e un pollo. Invece la Quaresima è una donna bislunga, emaciata, con una pala, due smunte aringhe, un’arnia sulla testa (il miele è cibo quaresimale), una croce di cenere sulla fronte.

Riporta un concetto caro a Bruegel: la vita è ciclica, alterna follia e ragione, povertà e ricchezza, abbondanza e penuria, disordine e ordine. Per questo motivo, Bruegel dispone la folla, non in modo casuale, ma circolare: chi oggi ride domani piangerà, chi oggi gioca domani lavorerà, chi oggi fa bagordi domani farà penitenza. Per le classi dominanti del Ceo capitalism è proprio questa “circolarità” che vogliono abbattere ad ogni costo (via la famiglia, via il merito, via l’ascensore sociale), e il primo atto è avere un unico modello economico, politico, culturale, gestito da una casta sacerdotale di nomina regia. Ragazzi, andate avanti nel ragionamento per conto vostro, respingete meme e tweet della casta sacerdotale e diventerete uomini liberi, l’unica modalità per cui la vita merita di essere vissuta.

 

*Riccardo Ruggeri, operaio Fiat per 40 anni poi Ceo di New Hollande, manager, imprenditore, giornalista, editore, scrittore.

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Riccardo Ruggeri

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