“Gli ultimi tre mesi del 2025 mostrano un terziario che mostra deboli segni di fiducia nonostante i segnali negativi alle famiglie come le guerre. C è da parte degli imprenditori la volontà di trovare un barlume di fiducia. E in questo il turismo fornisce certamente segnali positivi. A 20 anni dalle Olimpiadi la città ha trovato nel turismo una forza economica. Ora Torino non ha più una sola identità economica, ha fatto capire di essere anche una città per grandi eventi, sia sportivi che culturali che legati all'enogastronomia. Aiutano a vedere le cose in modo più positivo. E naturalmente significano lavoro per hotel e ristoranti e anche per lo shopping. A Milano si compra il fashion, a Torino lo stile. Ed è quel turismo che dobbiamo attrarre”. E' il commento di Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Torino e Provincia, in occasione della presentazione dell'ultima edizione dell’Osservatorio Congiunturale Ascom Confcommercio Torino e provincia, a cura di Format Research e realizzato con il sostegno della Camera di commercio di Torino che analizza il grado di fiducia degli imprenditori per l'ultimo trimestre dell'anno.
Terziario pilastro del territorio
Il sistema produttivo del terziario si conferma pilastro economico e sociale del territorio: 108.000 le imprese attive (pari al 75% delle imprese extra-agricole), con 382.000 addetti (57% dell’occupazione locale) e un valore aggiunto di oltre 17 miliardi di euro (47% del totale).
Gli indicatori
Gli indicatori congiunturali mostrano una tenuta complessiva: l’indice di fiducia si attesta a quota 30, stabile da marzo, ma comunque al di sotto della media nazionale (36); l’occupazione resiste (indice 46 identico al trimestre precedente), mentre la capacità di copertura del fabbisogno finanziario migliora (indice 46, cresce di un punto rispetto a settembre e di 4 rispetto a giugno). I ricavi si mantengono su livelli costanti (indice 41), con attese in leggera crescita per il quarto trimestre, sostenute anche dai consumi natalizi.
Il peso dei grandi eventi
Particolarmente significativo il tema dei grandi eventi. Il 95,2% delle imprese ne riconosce il valore strategico per Torino, e oltre l’83% ne apprezza la capacità di generare relazioni commerciali, rafforzare la reputazione urbana e innescare dinamiche virtuose in termini di visibilità e attrattività. Il 77% delle imprese del commercio al dettaglio valuta come ‘medio-alto’ il coinvolgimento della città negli eventi e nelle iniziative di richiamo turistico. Solo il 16% giudica basso il livello di partecipazione. Il 76% ha fiducia nella capacità della città di generare benefici attraverso gli eventi.
Nella top list dei grandi eventi ritenuti più utili in termini di ritorno di immagine e impatto economico, al primo posto il Torino Film Festival (21 – 29 novembre 2024), seguito dal Salone Internazionale del Libro (15 – 19 maggio 2025), Torino Comics (11–13 aprile 2025), Nitto ATP Finals (10 –17 novembre 2024) e Artissima (1 – 3 novembre 2024) . Eventi che, per le imprese, rappresentano occasioni concrete di posizionamento e apertura a nuovi pubblici. Alcuni operatori, in particolare nel settore dei pubblici esercizi, segnalano la necessità di un miglior allineamento tra programmazione e orari di apertura per intercettare appieno le opportunità economiche generate.
Il mercato del lavoro
Il mercato del lavoro si conferma stabile: l’indice dell’occupazione nel terziario torinese per il terzo trimestre 2025 è fermo a 46, sotto la media nazionale (48), e le previsioni per dicembre 2025 non indicano variazioni. La capacità di copertura del fabbisogno finanziario migliora rispetto ai primi mesi dell’anno.
«I dati sugli occupati dell’area metropolitana torinese confermano il valore economico e sociale del nostro comparto – evidenzia il direttore di Ascom Confcommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano -. Su oltre 670.000 addetti il 57% è impiegato nel terziario: di essi il 24% è impiegato in grandi imprese, ma il 46,7% è occupato nelle microimprese, sino a 9 addetti, che costituiscono il 94,6% del tessuto economico delle imprese. Un dato importante, che si traduce nel valore della prossimità, nell’attenzione alla ricerca di fonti e finanziamenti per le microimprese, nell’attività di promozione che la nostra Organizzazione da sempre persegue con le Istituzioni del territorio».
Il versante del credito
Sul fronte del credito, cala la percentuale di imprese che si rivolgono agli istituti bancari, ma migliora l’effettivo accesso: il 52% ottiene l’intero importo richiesto. La liquidità resta il principale driver delle richieste (61%), ma il costo del finanziamento risulta in lieve diminuzione. Le condizioni applicate – garanzie, tempi di istruttoria, durata – si stabilizzano, segno di un rapporto banca-impresa più equilibrato, ma ancora distante da una piena fluidità.





