lineaitaliapiemonte.it | 07 ottobre 2025, 14:34

Più di duecento reperti archeologici trafugati a inizio Anni Novanta tornano allo Stato

Erano stati sequestrati a un privato 35 anni fa. L'iter giudiziario si era però fermato per la morte dell'indagato. Ora gli eredi, ancora custodi giudiziari dei reperti, hanno deciso di restituirli

Più di duecento reperti archeologici trafugati a inizio Anni Novanta tornano allo Stato

TORINO - Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha restituito allo stato 254 reperti archeologici di provenienza illecita.

Si tratta di un risultato frutto da una parte di un lavoro di sinergia e coordinamento tra le Carabinieri, Soprintendenza Archeologia, Avvocatura Distrettuale dello Stato e Tribunale di Torino e della collaborazione da parte del privato.

I reperti erano stati oggetto di sequestro nel 1991, nell’ambito di una attività investigativa su alcuni scavi clandestini in Toscana. Durante le successive fasi dell’indagine, però, per la scomparsa del detentore, il processo si era chiuso con estinzione del reato per morte del reo.

Nel 2024, gli eredi dell’uomo, che risultavano ancora custodi giudiziari dei reperti, hanno contattato la Soprintendenza che, a sua volta, ha attivato sia il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino che l’Avvocatura distrettuale dello Stato. Ne è seguita la ricostruzione sia dei passaggi giuridici che dello stato dei reperti, risultati in buono stato di conservazione.

Quello che era evidente è che, in ogni caso, i reperti fossero ancora sotto sequestro, nonostante fossero passati oltre trenta anni. Gli eredi hanno così deciso di consegnare allo Stato i reperti, rinunciando a qualunque futura azione giudiziaria di rivendica.

Si tratta di 254 reperti archeologici di provenienza apula, umbra, etrusca, messapica e romana: oggetti fittili a vernice nera e rossa, kylix, kantharos, anfore, lekythos e unguentari, utensili e oggetti votivi in metallo, statuette, antefisse e sculture in terracotta e bronzo.