TORINO – Le spaccate e i furti notturni dilagano e colpiscono senza distinzione: negozi, bar, locali in centro e in periferia. Ultimi a essere presi di mira due luoghi simbolici della città come la libreria Luxemburg e il caffè Baratti & Milano.
Ascom Confcommercio Torino e provincia ed Epat chiedono misure concrete e immediate. «Uno schiaffo alla sicurezza e alla città, questo rappresentano le spaccate notturne in piazza Castello» commenta Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia.
Chi subisce una spaccata - dicono da Ascom - non perde solo una vetrina e un po’ di fondo cassa, ma perde soprattutto sicurezza, serenità, fiducia. In una città come Torino, dove i negozi e i locali rappresentano un tratto distintivo dell’identità urbana, il livello di delinquenza raggiunto è inaccettabile.
«Abbiamo segnalato le criticità al prefetto Donato Cafagna e abbiamo incontrato recentemente l’assessore alla Sicurezza della Città di Torino Marco Porcedda: ora ci aspettiamo risposte concrete e scelte più determinate».
Ascom lamenta gli «inutili buonismi» che permettono ai delinquenti di fare spavaldamente il loro comodo, dal momento che sono sicuri di non essere puniti e di non andare in carcere. Le Forze dell’Ordine fanno un lavoro straordinario, pur in assenza di adeguati strumenti di contrasto alla malavita e a loro va tutta la nostra solidarietà. «Come imprenditori siamo al loro fianco per segnalare e collaborare costantemente».
L’impunità dei reati è un colpo al cuore per tutti coloro che ogni giorno tirano su la serranda e che, con impegno, non solo danno un servizio alla comunità, ma si pongono anche come presidio del territorio. «Ci chiediamo se non sia giunto il momento di regole più ferree e di assicurare la certezza della pena per chi danneggia un comparto vitale della città come il commercio».
«Il tema delle spaccate – sottolinea Vincenzo Nasi, presidente di Epat, l’associazione dei pubblici esercizi aderente ad Ascom- ormai è diventato un dejavù, a cui non pare opporsi alcun intervento di forza pubblica. Occorrono interventi di forza pubblica e polizia urbana che rappresentino un deterrente serio anche nelle ore della notte, e un’attività di polizia di quartiere mirata ad individuare gli sbandati che a tale attività si dedicano».
In carenza d’organici, il Comune di Torino - chiedono da Epat - porti rapidamente a esecutività il progetto sulla gestione pubblica delle video telecamere anche installate dai privati, per permettere di creare una rete di sorveglianza in intere zone, ad esempio Galleria Subalpina e tutti i portici di Piazza Castello e non solo all’ingresso di locali, superando così i problemi di privacy e creando una vera rete di controllo. «Forse così vi sarà più speranza di prendere i malfattori che certamente arrivano nelle zone non in elicottero».