lineaitaliapiemonte.it | 06 maggio 2025, 12:38

Benzinai del circuito Eropam in Piemonte a secco da cinque giorni

Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti: «per i gestori è una situazione insostenibile, per i mancati guadagni ma soprattutto perché viene compromesso il rapporto fiduciario con la clientela, che si rifornisce altrove»

Benzinai del circuito Eropam in Piemonte a secco da cinque giorni

TORINO - Impianti carburante non riforniti, centinaia di migliaia di litri non consegnati, vendite azzerate e migliaia di euro di mancati guadagni.

È ciò che stanno registrando negli ultimi cinque giorni molti benzinai piemontesi della Europam, società di distribuzione con sede a Genova che ha circa 250 punti vendita nel centro e nord Italia, di cui oltre un centinaio in Piemonte.

Le segnalazioni di mancati rifornimenti giungono dalle province di Torino, Cuneo e Biella, dove i gestori sono stati costretti a chiudere gli impianti. Colpisce in particolare il caso dei punti vendita biellesi, con l’imminente adunata nazionale degli Alpini che si terrà in città questo fine settimana.

«Non aver garantita – dice Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione di categoria dei gestori – la regolarità dei rifornimenti in momenti di grande affluenza sarebbe davvero una beffa per i colleghi».

«La situazione – continua Nettis – è estremamente preoccupante. Alcuni nostri associati sono a secco da venerdì scorso. Per i gestori che vivono delle vendite del solo carburante è una situazione insostenibile: per i mancati guadagni ma soprattutto perché viene compromesso il rapporto fiduciario con la clientela, che si rifornisce altrove. Purtroppo, già nei mesi precedenti si erano registrate consegne a singhiozzo: non vorremmo che il ripetersi di episodi del genere fosse il sintomo di difficoltà aziendali tali da mettere in pericolo la sopravvivenze stessa degli impianti: sono in ballo centinaia di posti di lavoro, fra titolari e dipendenti“.

«Faib-Confesercenti – racconta Nettis – negli ultimi mesi ha provveduto a segnalare queste difficoltà all’azienda, la quale non ci ha mai risposto, né ha fornito spiegazioni ai singoli gestori: un atteggiamento arrogante e irresponsabile che deve cessare. Stiamo valutando – conclude – quali azioni legali intraprendere a tutela dei gestori e a risarcimento del danno patito».