TORINO - «Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere di fronte alle continue richieste di più pattuglie e più presidi fissi nei quartieri Barriera Milano e Aurora perché provengono dagli stessi che negli scorsi anni, di fronte alle nostre continue denunce, parlavano di percezione della sicurezza dichiarandosi contrari alla militarizzazione della città».
A dirlo è Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap Torino, commentando i recenti fatti di cronaca che hanno interessato i quartieri Aurora e Barriera Milano. (Leggi QUI)
«È il fallimento della politica che dovrebbe governare la pacifica e dignitosa convivenza ed ora vuole illudere i cittadini che mettendo un poliziotto ogni 10 metri tutto sia risolto» aggiunge ancora il segretario del Sindacato italiano appartenenti Polizia.
I problemi attuali di alcuni quartieri - si legge in una nota del sindacato - derivano dall’assenza di certezza della pena e dalla incapacità di combattere l’immigrazione clandestina di massa. Aspetti che si amplificano nelle zone più popolari già piagate da disoccupazione e povertà.
«Ci chiediamo chi dovrebbe, se non la politica, occuparsene e risolverli» aggiunge ancora Di Lorenzo. «Invece, ancora una volta, si trasforma il tutto in un problema di ordine pubblico e si impiega la Polizia in modello di controllo del territorio che è lontano anni luce dalla propria mission».
La Polizia - concludono dal sindacato - farà tutto il possibile in termini di impegno e impiego di risorse umane sottratte al vero controllo del territorio e all’attività investigativa. «Ci aspettiamo che la politica invece di scaricare la responsabilità genericamente sugli altri faccia sapere come intende assicurare certezza della pena, sgombero delle realtà occupate ed allontanamento dei tanti, troppi, delinquenti che non hanno titolo a stare in Italia» aggiunge Di Lorenzo.