"Il Fentanyl è una bomba ad orologeria nelle nostre carceri, e l'Amministrazione Penitenziaria centrale non se ne rende conto. Le carceri italiane sono un colabrodo di fronte alla minaccia del Fentanyl. Mentre paesi quali gli Stati Uniti utilizzano tecnologie avanzate e cani antidroga specializzati, noi non abbiamo nelle strutture sprovviste di guardia medica h24 nemmeno il Naloxone, un farmaco salvavita essenziale in caso di overdose. È uno scandalo nazionale e una vergogna di livello internazionale." È quanto segnala in una nota Leo Beneduci, Segretario Generale dell'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).
Necessari servizi antidroga specializzati
Beneduci denuncia: "Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria avrà sulla coscienza ogni vita che perderemo se permane questa negligenza imperdonabile, perché le nostre carceri si stanno trasformando in potenziali mercati neri per il Fentanyl, con conseguenze catastrofiche"-
"Esigiamo l'immediata istituzione di servizi antidroga specializzati nelle carceri, la formazione intensiva per il personale e l'introduzione di unità cinofile addestrate specificatamente per il Fentanyl. In Canada, ad esempio, hanno già adottato protocolli di sicurezza rafforzati, perché noi restiamo ancora all'età della pietra?"
Necessari interventi immediati
Il leader dell’OSAPP conclude con un monito: "Se non agiamo ora, ci troveremo presto a contare i cadaveri e la responsabilità ricadrà su chi oggi resta inerte di fronte a questa emergenza. Non vogliamo restare a guardare silenti mentre le nostre carceri si trasformano in camere mortuarie."
L'OSAPP sollecita un intervento immediato del Governo e si dice pronto a intraprendere azioni drastiche per proteggere la serenità operativa del personale di Polizia penitenziaria su cui incombe la responsabilità della tutela della vita dei detenuti e la sicurezza delle strutture.