L’Assemblea dell’Unione Industriali Torino, organo composto dai rappresentanti delle 2212 aziende associate che impiegano complessivamente oltre 116.000 addetti, ha eletto Marco Gay presidente dell’Associazione per il quadriennio 2024-2028, approvandone il relativo programma di attività.
Unitamente al 21° presidente eletto dell’Unione Industriali Torino è stata votata la squadra dei vicepresidenti, composta da: Gabriella Marchioni Bocca (con delega Europa), Antonio Casu (con delega Smart Mobility), Alberto Dal Poz (con delega Relazioni Industriali e Filiere), Giorgia Garola (con delega Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti), Marco Lavazza (con delega ESG e Sostenibilità), Manuele Musso (con delega Organizzazione e Sviluppo Associativo), Tatiana Rizzante (con delega Digital Technologies e AI), Marco Zoff (con delega Industria dell’Aerospazio). Faranno inoltre parte del Consiglio di presidenza Barbara Graffino, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, e Filippo Sertorio, presidente della Piccola Industria.
Industria torinese patrimonio di ingegno al servizio del Paese
Il Presidente Marco Gay, subito dopo l’elezione ha commentato: «Ringrazio il Presidente Marsiaj per il lavoro degli ultimi quattro anni, sicuramente complessi. Sono e siamo consapevoli che l’attuale congiuntura presenta difficoltà altrettanto concrete, il mio pensiero è rivolto agli imprenditori in difficoltà e alle persone che lavorano con loro, e con il massimo impegno faremo la nostra parte, insieme a tutte le istituzioni per supportarli. Partendo dalla certezza che industria e innovazione sono un binomio indissolubile per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Perché l'industria torinese ha sempre messo al servizio del Paese il suo patrimonio di ingegno e di conoscenza, portandolo nel mondo. Uno dei motori che alimentano questa vocazione è dal 1906 l’Unione Industriali Torino, dove abbiamo dato concretezza a un ecosistema economico eterogeneo. Investire e sviluppare, produrre e poi vendere i nostri prodotti e servizi, è la vocazione in cui si riconoscono tutte le aziende associate. Ognuna di loro sarà al centro della mia e della nostra attività nel prossimo quadriennio, nel corso del quale ci aspettano non solo sfide complesse ma anche opportunità da cogliere, frutto di trasformazioni che sono già in atto. Lavoreremo insieme per la nostra Unione con concretezza, serietà e passione concentrati sul presente con lo sguardo rivolto al futuro».
Il saluto di Marsiaj
Con la nomina di Gay giunge a conclusione il mandato di Giorgio Marsiaj iniziato nel 2020, che nel congedarsi ha dedicato un pensiero al suo successore: «Sono lieto di passare a Marco Gay il testimone della presidenza dell’Unione Industriali Torino. In questi anni abbiamo lavorato molto bene insieme perseguendo gli stessi obiettivi di sviluppo socioeconomico del nostro territorio, attraverso una crescita sostenibile e inclusiva delle imprese associate. Formulo a lui e alla sua validissima squadra di vicepresidenti i miei migliori auguri di buon lavoro».
Unione Industriali Torino: un po' di storia
L’Unione Industriali Torino è la rappresentanza territoriale di Confindustria, le cui radici affondano nella storia dell’industrializzazione italiana, in continuità con lo spirito di quegli imprenditori che nel 1906 fondarono, a Torino, prima la Lega Industriale e poi, nel 1910, la Confederazione Generale dell'Industria Italiana, l’attuale Confindustria. All’inizio della sua storia, i pionieri della rappresentanza imprenditoriale che si succedettero alla guida dell’Associazione furono Luigi Bonnefon Craponne (1906-1913), Dante Ferraris (1913-1919), Emilio De Benedetti (1919-1920), Giuseppe Mazzini (1920-1926). Dopo gli anni segnati dalla nomina governativa di quella che era diventata la "Confederazione generale fascista dell'industria italiana", nel 1945 rinasce l’Unione Industriale Torino che negli anni vede avvicendarsi nel ruolo di presidente Sandro Fiorio (1945-1950), Ermanno Gurgo Salice (1950-1966), Giacomo Bosso (1966-1972), Franco Bobba (1972-1974), Carlo Debenedetti (1974-1976), Alberto Benadì (1976-1978), Sergio Pininfarina (1978-1984), Giuseppe Pichetto (1984-1990), Bruno Rambaudi (1990-1996), Francesco Devalle (1996-2000), Andrea Pininfarina (2000-2004), Alberto Tazzetti (2004-2008), Gianfranco Carbonato (2008-2012), Licia Mattioli (2012-2016), Dario Gallina (2016-2020). Dopo la nomina di Giorgio Marsiaj (2020-2024), nell’ottobre 2021 dalla fusione con l’Amma nasce l’attuale Unione Industriali Torino.
L'offerta di servizi
Oggi, oltre che per i settori produttivi più tradizionali l’Associazione è il punto di riferimento per i comparti più avanzati nonché l’ambito beni e servizi. Alle oltre 2200 aziende associate, che insieme contano circa 116 mila dipendenti, grazie a una struttura interna di 200 persone l’Unione Industriali Torino offre servizi, iniziative e strumenti per supportarle e garantirne la competitività nei campi più svariati: formazione, sicurezza, qualità, internazionalizzazione, rapporti col mondo dell’istruzione, sostenibilità, inclusività, ambiente, attività fiscali, finanza.
I gruppi merceologici
Le aziende associate sono suddivise all’interno di diciotto gruppi merceologici, AMMA - Aerospazio, Mobilità sostenibile, Meccatronica, Aziende impiantistiche e general contractor, Chimica Vetro, Credito Finanza e Assicurazioni, Digital Technologies, Edilizia, Editori, Energia, Facility, Gomma Plastica, Grafici, Cartai e Cartotecnici, Industrie varie, Legno e Sughero, Moda Tessile Accessori, Sanità, Innovation Services Industry, Trasporti, Infrastrutture e Materiali da costruzione, Turismo e Cultura.
Inoltre, sono state definite quattro aree di filiera che integrano la tradizionale suddivisione in gruppi merceologici, con l’intento di facilitare e incentivare i contatti e la conoscenza tra aziende appartenenti a settori differenti, ma interessate a sviluppare progetti condivisi, fare sinergia e collaborare anche in una logica di business. Le filiere sono: Digital Innovation, Energy and sustainable mobility, Italian lifestyle, Life Sciences.
Torino “Capitale della cultura d'impresa”
Su iniziativa dell’Unione Industriali Torino e grazie alla collaborazione di tutti i principali attori del sistema economico-produttivo cittadino e delle istituzioni locali, nel 2024 Torino è stata insignita del titolo di “Capitale della cultura d’impresa”, riconoscimento che Confindustria assegna dal 2019 per valorizzare le economie locali e la vocazione manifatturiera dei territori italiani, nonché il prezioso ruolo svolto dalle associazioni confindustriali nell’ecosistema produttivo nazionale.