Sono stati presentati oggi i dati relativi all’andamento del lavoro e delle imprese elaborati da Confindustria Canavese, Agenzia Piemonte Lavoro e Camera di commercio di Torino con l’obiettivo di fornire una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese.
Oltre agli indici che, come è ormai tradizione, vengono illustrati in questa occasione, Confindustria Canavese per la prima volta ha presentato l’elaborazione dei dati relativi ai principali indicatori economici delle attività industriali e di servizi ubicate nei 158 Comuni del Canavese, sulla base di dati fonte Istat, con il confronto tra i numeri del Canavese con quelli di Città Metropolitana di Torino, Torino capoluogo, Piemonte, Valle d’Aosta e Italia.
Il sistema imprenditoriale del Canavese
Il bacino oggetto di questa analisi, realizzata ormai con cadenza annuale, è composto dai 158 comuni di riferimento di Confindustria Canavese[1]. Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2024 qui risiedono 363.158 abitanti, per oltre la metà di genere femminile, che rappresentano il 16,5% della popolazione dell’area metropolitana torinese e che fra 2022 e 2023 hanno registrato un lieve incremento (+0,2%). La popolazione di stranieri residenti rappresenta il 7,3% del totale, in crescita del +10,6% nel corso dell’ultimo anno.
Dal punto di vista imprenditoriale si contano 32.763 sedi d’impresa (il 14,7% della provincia di Torino) e 8.165 unità locali (il 15,5%), per un totale di oltre 41.000 localizzazioni che, nel complesso, impiegano più di 119.000 addetti.
Quasi il 96% del totale delle sedi d’impresa sono microimprese. Il territorio del Canavese si caratterizza anche per una maggiore maturità del sistema imprenditoriale: poco meno del 50% delle imprese del Canavese è nato prima del 2010 (a fronte del 46% della provincia di Torino).
In termini di variazioni di consistenza, nel 2023 è calato nuovamente il numero di sedi d’impresa (-0,6%) mentre continua l’aumento delle unità locali (+1,1%), provenienti sia da sedi in provincia (+1,1%) sia fuori provincia (+1,0%).
L’andamento dei flussi di iscrizioni e cessazioni d’impresa è stato caratterizzato, rispetto all’anno precedente, da una stabilità delle nuove iscrizioni (1.723) e da un aumento delle cessazioni (1.790), che ha prodotto un tasso di crescita leggermente negativo (-0,20%).
Per caratterizzazione produttiva, il territorio del Canavese rileva la prevalenza del commercio come primo settore (il 22,2%, il 23,7% nel torinese), seguito dai servizi alle imprese (il 18,8%, il 26,7% in provincia dove è il primo settore) e dalle costruzioni (il 18,6% rispetto al 15,8%). Risulta anche particolarmente rappresentata l’agricoltura (il 12,3% a fronte del 5,1%), più che l’industria (l’11,1% contro l’8,8% torinese). Il turismo mantiene un peso analogo a quello provinciale (il 6,6%).
Tuttavia, in linea con la dinamica del torinese nel suo complesso, anche nel Canavese rilevano una dinamica positiva solo i servizi – alle imprese e alla persona (rispettivamente pari al +0,9% e al +1,7% rispetto al 2022), mentre risultano in calo tutti gli altri settori di attività economica.
La Congiuntura del Canavese per il trimestre aprile-giugno 2024
Secondo l’ultima indagine congiunturale elaborata per il trimestre aprile-giugno 2024, le aspettative degli imprenditori del Canavese sono mediamente più elevate di quelle della media regionale. Le Imprese che prevedono Aumento superano quelle che indicano Diminuzione per la Produzione (con un Saldo Ottimisti Pessimisti di + 18,8), gli Ordini Totali (SOP +15,3), l’Occupazione (SOP +4,7) e, in misura minore, la Redditività (SOP +2,4).
Al contrario, resta in terreno negativo l’Export (con un Saldo Ottimisti-Pessimisti di –5,4), che risente delle numerose tensioni internazionali e dei vincoli allo spostamento delle merci che, evidentemente, impattano anche sulle imprese canavesane.
Il miglioramento delle attese è evidenziato anche dalla riduzione delle previsioni di ricorso alla Cassa Integrazioni Guadagni, che scende al 6,1% delle Aziende e dal calo dei Tempi di pagamento che si riducono a 68 giorni. Tuttavia, non tutte le problematiche connesse al rallentamento dell’economia sono superate: ad esempio, il livello dei prezzi industriali resta elevato e, seppure stabile in generale, vede comunque indicare aumento il 31,6 delle Imprese per le Materie prime, il 15,2% per l’Energia e il 20,5% per Logistica/trasporti; ciò si unisce ad un ritardo degli Incassi che coinvolge circa ¼ degli intervistati.
Infine, la propensione agli Investimenti in Canavese stenta a tornare a quella degli scorsi anni, probabilmente in attesa della futura attivazione degli Incentivi Transizione 5.0 e per il permanere di fattori di incertezza; nonostante questo il 20,2% delle Imprese prevede per i prossimi 12 mesi investimenti per Ampliamento e il 51,2% li programma per Sostituzione. Il grado attuale di Utilizzazione degli Impianti e Risorse aziendali rimane stabile al 76,5%.
Mentre nel corso del 2023 l’utilizzo degli ammortizzatori sociali (Cigo/Cigs) è stato piuttosto limitato e in linea con quanto registrato nel 2022, i dati dei primi mesi del 2024 evidenziano un forte aumento del ricorso alla Cigo (quantomeno a livello di attivazioni e di numero di aziende coinvolte); dalla lettura dei dati dell’indagine congiunturale e dal giornaliero confronto con le Aziende Associate sembrerebbe prospettarsi una riduzione della fruizione nel quarto trimestre.
Secondo Daniele Aibino, Direttore di Confindustria Canavese, l'analisi mostra un quadro congiunturale piuttosto incerto, un rallentamento della propensione agli investimenti e un sensibile aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali” nei primi mesi del 2024, sostanzialmente un un territorio che, pur essendo in discreta salute, presenta alcune problematiche, dovute in parte anche alle tante tensioni geopolitiche ancora in corso.
“Dal punto di vista imprenditoriale, la ripresa delle cessazioni osservata in tutto il territorio provinciale penalizza in parte anche il Canavese, che nel 2023 registra un tasso di crescita lievemente negativo (-0,20%) – spiega Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino.
“Grazie alla lettura sempre più attenta dei mercati del lavoro locale i Centri per l’impiego, supportati dai servizi specialistici di Agenzia Piemonte Lavoro, stanno consolidando la variegata offerta dei servizi rivolti alle imprese piemontesi”, commenta Federica Deyme, direttrice di Agenzia Piemonte Lavoro.