lineaitaliapiemonte.it | 11 giugno 2024, 17:12

Battuta d'arresto per l'export piemontese nel primo trimestre 2024: -2,1%

Le export registrano un -2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma il Piemonte fa comunque meglio della media italiana (il dato del nord-ovest nel suo complesso è -3,4%). I settori più penalizzati la meccanica, i metalli, il settore chimico e la gomma-plastica

Battuta d'arresto per l'export piemontese nel primo trimestre 2024: -2,1%

Nel I trimestre del 2024 il valore delle esportazioni piemontesi di merci ammonta a 15,4 miliardi di euro, registrando una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2,1%), dinamica che appare tuttavia più contenuta rispetto a quella vissuta sia a livello nazionale che dalle principali regioni esportatrici italiane.

Il saldo

Nello stesso periodo il valore delle merci importate è stato pari a 11,7 miliardi di euro, il 6,4% in meno rispetto al trimestre gennaio-marzo 2023, portando il saldo della bilancia commerciale a +3,7 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 4,1 dell’anno precedente.

I settori più penalizzati

“In questo primo trimestre dell’anno, l'export piemontese registra un -2,1%, un dato in linea con quello italiano (-2,8%) e del nord Ovest (-3,4%). Un risultato che risulta comunque migliore rispetto ad altre regioni italiane tradizionalmente nostre competitor come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. La flessione dell’export del Piemonte riguarda in modo diffuso più settori quali soprattutto la meccanica, i metalli, il settore chimico e la gomma-plastica. Anche i mezzi di trasporto – in special modo gli autoveicoli e la componentistica autoveicolare – segnano andamenti non brillanti, mentre reggono i comparti alimentari e tessili. Le nostre esportazioni, inoltre, stanno soffrendo maggiormente sul mercato extra Ue rispetto a quello europeo. In questo quadro è sempre più necessario promuovere le eccellenze della nostra regione, investire in nuovi percorsi di innovazione e crescita imprenditoriale, facilitare l’accesso al credito e migliorare i collegamenti materiali e immateriali fuori dai nostri confini” ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte.

I dati nazionali

A livello nazionale, nel I trimestre del 2024 l’export in valore mostra una flessione del 2,8% su base annua, sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: si rileva una crescita marcata per le Isole (+8,9%) e relativamente più contenuta per il Sud (+4,3%), mentre il Nord-est (-2,4%) e il Nord-ovest (-3,4%) mostrano una flessione e il Centro (-10,4%) una decisa contrazione.

La classifica delle regioni esportatrici

In questo contesto, il Piemonte si attesta come la quarta regione esportatrice, con una quota pari al 10% dell’export nazionale, avendo registrato un risultato complessivamente meno negativo sia del dato italiano (-2,8%) che di quello ripartizionale (-3,4%).

Tra le principali regioni esportatrici la Lombardia si conferma prima per valore delle vendite oltre confine, generando il 26,0% dell’export nazionale, seguita dall’Emilia-Romagna (13,5%) e dal Veneto (12,9%).

La dinamica esibita da queste realtà nel I trimestre del 2024 appare maggiormente negativa rispetto al dato piemontese, il Veneto flette del 5,1%, la Lombardia evidenzia una contrazione del 3,4% e l’Emilia-Romagna segna un -3,0% rispetto al I trimestre 2023. La Toscana, in controtendenza, realizza una crescita del proprio export del 4,4%, raggiungendo una quota sul totale nazionale del 9,7% (era 9,0% nel I trimestre 2023).

 La contrazione delle esportazioni piemontesi, in questi primi tre mesi del 2024, ha riguardato la maggior parte dei settori di specializzazione

mezzi di trasporto rappresentano, anche nel periodo gennaio-marzo 2024, il settore più rilevante per il commercio estero piemontese, generando poco meno di un quarto del totale delle esportazioni (23,7%). Questo comparto segna una flessione del 2,3% frutto principalmente del calo delle vendite oltre confine di autoveicoli (-5,5%) e componentistica autoveicolare (-2,9%), mentre continuano a vivere una fase espansiva i prodotti dell’aerospazio (+38,9%). L’industria meccanica si colloca in seconda posizione per incidenza sull’export regionale (17,9%) e registra una flessione del 2,4% rispetto al I trimestre 2023. In terza posizione, con una quota del 13,3%, si trovano i prodotti alimentari e delle bevande che, in controtendenza, conseguono una crescita del 4,5%. Il comparto tessile evidenzia un aumento delle vendite all’estero del 12,9%, grazie all’ottima performance esibita dall’abbigliamento (+29,6%) e dagli articoli in pelle (+44,0%), i prodotti tessili segnano, invece, una contrazione (-12,5%).

Nel periodo gennaio-marzo 2023 il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 61,6% dell’export regionale, mentre il 38,4% si è diretto verso mercati extra-Ue 27.

Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari sono risultate stazionarie (-0,5%) rispetto a quanto evidenziato nel I trimestre del 2023.

più importanti mercati dell’area per le merci piemontesi si confermano quello francese e quello tedesco, con quote pari al 15,6% e 14,1%. Le esportazioni dirette in Francia e Germania hanno segnato, nel I trimestre 2023, cali su base annua superiori alla media regionale (rispettivamente -4,5% e -5,7%). La Spagna registra una flessione di lieve entità  (-0,8%), mentre la Polonia, grazie alle vendite di mezzi di trasporto, realizza una crescita del 18,6%. In calo il Belgio (-5,5%) e i Paesi Bassi (-3,4%), in crescita l’Austria (+15,9%) e la Romania (+4,1%).

Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue 27 registrano nel complesso una caduta di intensità maggiore (-4,7%) rispetto a quella segnata entro i confini comunitari.

Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco al di fuori dell’Ue-27, generando una quota dell’8,3% dell’export regionale, seguiti da Regno Unito e Svizzera, che assicurano rispettivamente il 4,3% e il 3,0% del valore totale delle vendite oltre confine. La performance esibita dall’export piemontese nel mercato statunitense  appare negativa (-3,7%), così come quella evidenziata verso il Regno Unito (-6,3%) e la Svizzera (-17,9%). Le vendite dirette nel mercato cinese appaiono stazionarie (– 0,7%), mentre risultano in flessione quelle verso la Turchia (-4,7%) e in Brasile (-13,6%). Tra i principali mercati Extra UE gli unici con variazioni positive  appaiono il Messico (+9,8%) e la Corea del sud (+2,0%).

 

Redazione