Nel I trimestre del 2024 il valore delle esportazioni piemontesi di merci ammonta a 15,4 miliardi di euro, registrando una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2,1%), dinamica che appare tuttavia più contenuta rispetto a quella vissuta sia a livello nazionale che dalle principali regioni esportatrici italiane.
Il saldo
Nello stesso periodo il valore delle merci importate è stato pari a 11,7 miliardi di euro, il 6,4% in meno rispetto al trimestre gennaio-marzo 2023, portando il saldo della bilancia commerciale a +3,7 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 4,1 dell’anno precedente.
I settori più penalizzati
“In questo primo trimestre dell’anno, l'export piemontese registra un -2,1%, un dato in linea con quello italiano (-2,8%) e del nord Ovest (-3,4%). Un risultato che risulta comunque migliore rispetto ad altre regioni italiane tradizionalmente nostre competitor come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna. La flessione dell’export del Piemonte riguarda in modo diffuso più settori quali soprattutto la meccanica, i metalli, il settore chimico e la gomma-plastica. Anche i mezzi di trasporto – in special modo gli autoveicoli e la componentistica autoveicolare – segnano andamenti non brillanti, mentre reggono i comparti alimentari e tessili. Le nostre esportazioni, inoltre, stanno soffrendo maggiormente sul mercato extra Ue rispetto a quello europeo. In questo quadro è sempre più necessario promuovere le eccellenze della nostra regione, investire in nuovi percorsi di innovazione e crescita imprenditoriale, facilitare l’accesso al credito e migliorare i collegamenti materiali e immateriali fuori dai nostri confini” ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte.
I dati nazionali
A livello nazionale, nel I trimestre del 2024 l’export in valore mostra una flessione del 2,8% su base annua, sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: si rileva una crescita marcata per le Isole (+8,9%) e relativamente più contenuta per il Sud (+4,3%), mentre il Nord-est (-2,4%) e il Nord-ovest (-3,4%) mostrano una flessione e il Centro (-10,4%) una decisa contrazione.
La classifica delle regioni esportatrici
In questo contesto, il Piemonte si attesta come la quarta regione esportatrice, con una quota pari al 10% dell’export nazionale, avendo registrato un risultato complessivamente meno negativo sia del dato italiano (-2,8%) che di quello ripartizionale (-3,4%).
Tra le principali regioni esportatrici la Lombardia si conferma prima per valore delle vendite oltre confine, generando il 26,0% dell’export nazionale, seguita dall’Emilia-Romagna (13,5%) e dal Veneto (12,9%).
La dinamica esibita da queste realtà nel I trimestre del 2024 appare maggiormente negativa rispetto al dato piemontese, il Veneto flette del 5,1%, la Lombardia evidenzia una contrazione del 3,4% e l’Emilia-Romagna segna un -3,0% rispetto al I trimestre 2023. La Toscana, in controtendenza, realizza una crescita del proprio export del 4,4%, raggiungendo una quota sul totale nazionale del 9,7% (era 9,0% nel I trimestre 2023).
La contrazione delle esportazioni piemontesi, in questi primi tre mesi del 2024, ha riguardato la maggior parte dei settori di specializzazione
I mezzi di trasporto rappresentano, anche nel periodo gennaio-marzo 2024, il settore più rilevante per il commercio estero piemontese, generando poco meno di un quarto del totale delle esportazioni (23,7%). Questo comparto segna una flessione del 2,3% frutto principalmente del calo delle vendite oltre confine di autoveicoli (-5,5%) e componentistica autoveicolare (-2,9%), mentre continuano a vivere una fase espansiva i prodotti dell’aerospazio (+38,9%). L’industria meccanica si colloca in seconda posizione per incidenza sull’export regionale (17,9%) e registra una flessione del 2,4% rispetto al I trimestre 2023. In terza posizione, con una quota del 13,3%, si trovano i prodotti alimentari e delle bevande che, in controtendenza, conseguono una crescita del 4,5%. Il comparto tessile evidenzia un aumento delle vendite all’estero del 12,9%, grazie all’ottima performance esibita dall’abbigliamento (+29,6%) e dagli articoli in pelle (+44,0%), i prodotti tessili segnano, invece, una contrazione (-12,5%).
Nel periodo gennaio-marzo 2023 il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 61,6% dell’export regionale, mentre il 38,4% si è diretto verso mercati extra-Ue 27.
Complessivamente le esportazioni verso i mercati comunitari sono risultate stazionarie (-0,5%) rispetto a quanto evidenziato nel I trimestre del 2023.
I più importanti mercati dell’area per le merci piemontesi si confermano quello francese e quello tedesco, con quote pari al 15,6% e 14,1%. Le esportazioni dirette in Francia e Germania hanno segnato, nel I trimestre 2023, cali su base annua superiori alla media regionale (rispettivamente -4,5% e -5,7%). La Spagna registra una flessione di lieve entità (-0,8%), mentre la Polonia, grazie alle vendite di mezzi di trasporto, realizza una crescita del 18,6%. In calo il Belgio (-5,5%) e i Paesi Bassi (-3,4%), in crescita l’Austria (+15,9%) e la Romania (+4,1%).
Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue 27 registrano nel complesso una caduta di intensità maggiore (-4,7%) rispetto a quella segnata entro i confini comunitari.
Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco al di fuori dell’Ue-27, generando una quota dell’8,3% dell’export regionale, seguiti da Regno Unito e Svizzera, che assicurano rispettivamente il 4,3% e il 3,0% del valore totale delle vendite oltre confine. La performance esibita dall’export piemontese nel mercato statunitense appare negativa (-3,7%), così come quella evidenziata verso il Regno Unito (-6,3%) e la Svizzera (-17,9%). Le vendite dirette nel mercato cinese appaiono stazionarie (– 0,7%), mentre risultano in flessione quelle verso la Turchia (-4,7%) e in Brasile (-13,6%). Tra i principali mercati Extra UE gli unici con variazioni positive appaiono il Messico (+9,8%) e la Corea del sud (+2,0%).