L’incontro, organizzato dall’assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino, ha visto il magistrato dialogare con il Sottosegretario Andrea Delmastro e gli studenti delle classi quinte superiori e delle scuole secondarie di primo grado che hanno partecipato al concorso dedicato alla memoria dell’agente scelto e martire di Stato Giuseppe Montalto, condannato a morte dal boss Messina Denaro nel ‘95, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con il patrocinio del Ministero della Giustizia.
Gratteri, che ha dedicato la vita a combattere la criminalità organizzata, ha ribadito alla platea l’importanza dell’educazione come strumento di prevenzione. Tra i temi toccati, anche il contrasto a fenomeni di prevaricazione, bullismo e cyberbullismo, ma anche aneddoti d vita.
In Italia le leggi sull'antimafia più evolute del mondo
“Ho fatto il magistrato per poter fare qualcosa per la mia terra, la Calabria, e poi per l’Italia: il nostro Paese ha le leggi sull’antimafia più evolute al mondo, ma da diversi anni è fermo. Servono riforme” è l’auspicio di Gratteri. Il procuratore, rispondendo alle domande dei giovani, ha parlato della paura: “Spesso ho paura, ma non è un problema avere paura. L’importante è razionalizzarla e fare le scelte che è necessario fare”.
La lotta alle mafie inizia a scuola
“La lotta alle mafie inizia già in classe, a scuola. E’ per questo che abbiamo promosso il protocollo Legalità è cultura. Oggi, dando la possibilità agli studenti di dialogare con il Procuratore Gratteri, diamo ai nostri ragazzi gli adeguati anticorpi rispetto alla criminalità. E’ una lotta che possiamo e dobbiamo vincere, insieme” ha affermato l’assessore Chiorino.
Trasmettere ai giovani che lo Stato c'è
“Essere oggi qui ha un significato profondo, perché è necessario trasmettere ai ragazzi un messaggio: lo Stato c’è, è al loro fianco. E’ importante trasmettere loro il senso di fiducia nei confronti delle istituzioni. Non c’è nulla di avvincente e affascinante nella vita del mafioso, è bene che lo sappiano. Promuoviamo invece il rispetto della divisa, l’esempio di chi dedica la propria vita a salvaguardare quella degli altri” ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.
Un regalo al caposcorta di Gratteri
Il momento di confronto, svoltosi alla presenza della autorità civili e militari, si è concluso con le domande che gli stessi studenti hanno rivolto al Procuratore che ha anche ricevuto in dono dalla Regione una targa per ringraziarlo dell’esempio dimostrato. L’assessore Chiorino, a nome degli studenti e della Regione, ha regalato al capo scorta di Gratteri una pergamena con su scritto “A Voi tutti, Uomini e Donne che avete spesso anteposto la vita degli altri alla Vostra. A Voi, servitori dello Stato. A Voi, sinonimo di coraggio. Grazie”.