lineaitaliapiemonte.it | 15 febbraio 2024, 15:48

Confartigianato, Felici: “Tutto un record di utili e vendite ma per Mirafiori c'è solo cassa integrazione”

Che si sia trattato di vendita, camuffata da fusione è dimostrato proprio dagli ultimi numeri di Stellantis che mostrano ricavi e utili da record, afferma il presidente di Confartigianato Piemonte, Giorgio Felici. E' la solita storia per cui gli utili vanno a vantaggio di pochi mentre le perdite colpiscono gli anelli deboli della catena: “Bisognerebbe rivalutare il modello delle imprese artigiane, portatrici di una cultura di rispetto del lavoro, di presidio del territorio e di valorizzazione delle persone e dei loro talenti”

Confartigianato, Felici: “Tutto un record di utili e vendite ma per Mirafiori c'è solo cassa integrazione”

La dichiarazione di Giorgio Felici, presidente Confartigianato Piemonte a proposito dell'annuncio, dato oggi da Stellantis alle organizzazioni sindacali, riguuardo il premio di produzione che interresserà tutti i lavoratori italiani del gruppo e che ammonta mediamente a 2112 euro: “È oramai evidente a tutti che l’operazione Stellantis ha segnato la vendita ad altri, seppur camuffata da fusione, di tutto ciò che ha rappresentato la Fiat per Torino e l’Italia.

La conferma viene dai numeri più recenti: ricavi e utili da record nell’esercizio 2023 e aumento delle vendite di elettrici e plug-in.

Un Gruppo che viaggia a vele spiegate, ma che a Mirafiori mette gli operai in cassa integrazione e a oggi non pare in grado di prospettare nessun serio piano industriale di rilancio.

Insomma, la solita storia per cui gli utili vanno a vantaggio di pochi mentre le perdite colpiscono gli anelli deboli della catena. Ovvero, operai e dipendenti Mirafiori e tutto l’indotto.

Guardando al triste epilogo della dinastia Agnelli-Elkann, che un po’ come Vittorio Emanuele hanno solo il titolo ma sono rimasti senza il regno, bisognerebbe rivalutare il modello delle imprese artigiane, portatrici di una cultura di rispetto del lavoro, di presidio del territorio e di valorizzazione delle persone e dei loro talenti.

La responsabilità sociale dell’impresa, sancita nella Costituzione, oggi trova la sua realizzazione nella media e piccola impresa, non certo in quei modelli imprenditoriali interessati sempre più alla dimensione finanziaria a discapito dell’economia reale.

Fusioni e incorporazioni sono operazioni legittime dettate dalla necessità di fare massa critica per competere sui mercati, ma la politica dovrebbe finalmente discernere tra affaristi e imprenditori e adottare politiche di sostegno per questi ultimi ”.

Redazione