lineaitaliapiemonte.it | 08 febbraio 2024, 16:20

Via il Levante, sciopero a Mirafiori, Fiom: “La situazione è al limite”. Si pensa a un think tank cittadino

Nuovo sciopero spontaneo a Mirafiori il giorno in cui l'azienda comunica che il suv Maserati prodotto a Torino, il Levante, dal 2025, nella nuova versione, sarà a Cassino. Sempre più a rischio la produzione torinese. Lazzi, Fiom: “Serve un think tank cittadino formato dal presidente della Regione, dal sindaco di Torino, dalle organizzazioni dei lavoratori e da quelle delle imprese, dalla curia, dal Politecnico e l’università di Torino, dalle imprese a partecipazione pubblica di energia elettrica, con il compito preciso di pianificare un progetto di investimenti pubblici e privati, da effettuare nel territorio tesi ad accompagnare in positivo la transizione all’elettrico”

Via il Levante, sciopero a Mirafiori, Fiom: “La situazione è al limite”. Si pensa a un  think tank cittadino

La notizia non poteva che alimentare nuova grave preoccupazione tra i lavoratori di Mirafiori che infatti hanno deciso di fermarsi per uno sciopero spontaneo. E' il giorno in cui l'azienda comunica che il suv Maserati prodotto a Torino, il Levante, dal 2025, nella nuova versione, sarà a Cassino. La produzione torinese cesserà a fine marzo. Non è dunque un mistero il fatto che solo la 500E oltre ai due modelli Maserati, Gran Cabrio e Gran Turismo non riescano a reggere l'intero stabilimento di Mirafiori. Per questo i lavoratori delle Carrozzerie, ai quali era già stata comunicata altra cig, ben sette settimane fino a fine marzo, hanno effettuato uno sciopero.

Edi Lazzi segretario generale della FIOM-CGIL di Torino: «Quando le lavoratrici e i lavoratori scioperano spontaneamente vuol dire che la situazione è arrivata al limite. Non c’è più tempo da perdere, bisogna agire immediatamente. Le soluzioni possono essere trovate partendo dalle proposte su Mirafiori di Fim Fiom e Uilm di Torino. Proposte concrete per la città, per l’industria manifatturiera, per l'economia in generale. Proposte che a mio avviso dovrebbero essere ascoltate nel merito e nel metodo, con la costituzione di un think tank cittadino formato dal presidente della Regione, dal sindaco di Torino, dalle organizzazioni dei lavoratori e da quelle delle imprese, dalla curia, dal Politecnico e l’università di Torino, dalle imprese a partecipazione pubblica di energia elettrica, con il compito preciso di pianificare un progetto di investimenti pubblici e privati, da effettuare nel territorio tesi ad accompagnare in positivo la transizione all’elettrico che se sfruttata adeguatamente è in grado di generare nuova e buona occupazione. In questo modo avremmo maggiori possibilità di convincere Stellantis (e non solo), che produrre auto nella nostra città è ancora un ottimo business, non solo perché abbiamo più di 120 anni di competenze specifiche, ma anche perché abbiamo un progetto organico sull’auto e sull’elettrificazione».

Redazione

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