Cronaca | 20 ottobre 2023, 10:54

Scoperto a Chivasso allevamento abusivo con 100 cani tenuti in condizioni critiche, tre indagati

Gli animali, detenuti in box e gabbie metalliche in condizioni igienico sanitarie, di areazione ed illuminazione critiche, erano destinati al commercio online. I reati ipotizzati sono la detenzione di animali d’affezione in condizioni incompatibili alla loro natura e produttivi di gravi sofferenze e la frode nell’esercizio del commercioIl Nucleo Carabinieri CITES di Torino, ricorda che chiunque venda o regali animali d’affezione, tra cui cani e gatti, è tenuto a riportare il loro numero di microchip e di certificazione medico veterinaria. Questo anche se la commercializzazione avviene su e-commerce

Scoperto a Chivasso allevamento abusivo con 100 cani tenuti in condizioni critiche, tre indagati

In seguito alle indagini svolte dai militari del Nucleo CC CITES di Torino, la Procura di Ivrea ha disposto la perquisizione di un capannone a Chivasso all'interno del quale sono stati trovati oltre 100 cani, tra cui molte femmine con cuccioli, detenuti in box e gabbie metalliche in condizioni igienico sanitarie, di areazione ed illuminazione critiche.

La perquisizione è stata effettuata dai militari del Nucleo CITES coadiuvati da militari del Gruppo CC Forestale di Torino e, per le competenze tecniche, da medici veterinari dell’ASL TO4.

Gli animali, come emerso nel corso delle indagini svolte, seppur privi della certificazione genealogica (PEDIGREE), venivano commercializzati e pubblicizzati sui principali siti di ecommerce, come “di razza pura”, con prezzi di vendita che variavano tra i 400 ed i 1500 euro. Sono stati tutti sequestrati.

Tre individui sono indagati per allevamento abusivo di cani a scopo di lucro in quanto senza la prevista autorizzazione sanitaria e legale.

Nel corso delle attività di perquisizione è stata rinvenuta e posta in sequestro documentazione fiscale e sanitaria, certificativa dell’attività di commercio illegale posta in essere dagli indagati, oltre a 10 mila euro in banconote probabile frutto della commercializzazione illegale degli animali.

I reati

I reati ipotizzati sono la detenzione di animali d’affezione in condizioni incompatibili alla loro natura e produttivi di gravi sofferenze e la frode nell’esercizio del commercio, per la vendita di animali di origine, razza o tipologia differente da quella dichiarata.

Trovate anche tartarughe

Nel corso delle attività di perquisizione, emergeva, inoltre, la detenzione da parte di uno degli indagati di diversi esemplari di tartarughe terrestri italiane (Testudo hermanni) in assenza della prevista documentazione. Anche le tartarughe sono state sequestrate.Tale specie, infatti, è ricompresa tra quelle di cui alla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) ed inserita nell’allegato A (Elenco delle specie a massimo rischio di estinzione) del Reg. (CE) 338/97 che tutela, appunto, le specie della fauna e della flora selvatiche in via di estinzione consentendone la detenzione o commercializzazione solo attraverso una opportuna documentazione che ne attesti la legale acquisizione.

Il procedimento è in fase di indagine e le responsabilità sono pertanto in fase di accertamento.

Regole da seguire per compra vendita di animali d'affezione

Il Nucleo Carabinieri CITES di Torino, al fine di contrastare il commercio illegale degli animali d’affezione, che in molte circostanze corrisponde alla commissione di reati contro il sentimento degli stessi, rende noto che l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 135/2022, ha stabilito che chiunque venda o regali animali d’affezione, tra cui cani e gatti, è tenuto a riportare il loro numero di microchip e di certificazione medico veterinaria. Questo anche se la commercializzazione avviene su e-commerce.

Redazione

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