lineaitaliapiemonte.it | 10 ottobre 2023, 15:24

Stellantis conferma gli annunci fatti per Mirafiori ma servono più dettagli e più chiarezza

L'incontro tenutosi lunedì 9 ottobre tra dirigenza Stellantis e organizzazioni sindacali per fare il punto su Mirafiori e sulle prospettive future lascia molti punti di domanda. Lazzi: “Quello descritto resta un contorno, bisogna agire sul core business, la produzione di auto”. La Fim: “Abbiamo chiesto la definizione e la conferma della missione produttiva di Mirafiori, attendiamo una riposta chiara e rassicurante, rischioso poggiare le sorti del polo produttivo sui modelli attualmente assegnati”

Stellantis conferma gli annunci fatti per Mirafiori ma servono più dettagli e  più chiarezza

Si è tenuto ieri l'incontro tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza del gruppo Stellantis di Mirafiori che è stato chiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali per fare il punto su Mirafiori e sulle prospettive future.

Gianni Mannori responsabile Fiom per Mirafiori dichiara: «E' stato un incontro interlocutorio in cui la dirigenza ha riassunto i progetti che nel corso del tempo sono stati già annunciati per Mirafiori. Hanno quindi ribadito l’impegno sul progetto di economia circolare per avviare il recupero dei componenti motoristici e dei cambi delle vetture dismesse, il Green Campus con la ristrutturazione degli edifici in cui lavorano gli impiegati e il reparto testing delle batterie appena inaugurato. Per la Teksid di Carmagnola viene ribadito il progetto di costruire scatole metalliche per contenere le parti dei sistemi software delle vetture e delle coppe olio, anche se le criticità sono legate alla cessazione dei motori termici in cui la Teksid produce testate e basamenti. Sulla parte produttiva c’è la conferma dei modelli che sostituiranno le due Maserati provenienti dallo stabilimento di Grugliasco, che come è noto è stato dismesso, e la continuazione della produzione del Levante e della 500 elettrica. Alla luce del trend attuale è ormai praticamente certo che non si raggiungeranno le 100 mila 500 elettriche in programma nel 2023 anche a fronte dell’utilizzo della cassa integrazione in atto».

Edi Lazzi segretario generale della FIOM-CGIL di Torino dichiara: «Abbiamo apprezzato lo sforzo di sintesi eseguito dalla dirigenza locale nel comporre il puzzle degli interventi su Mirafiori. Resta il fatto che quello descritto rimane un contorno. Chi è onesto intellettualmente sa perfettamente che per rilanciare Mirafiori bisogna agire sul suo “core business”, ovvero le produzioni di autovetture. Ecco perché continueremo a chiedere nuovi modelli che peraltro devono essere accompagnati da assunzioni di giovani visto che fra non molto tantissimi degli addetti attuali andranno in pensione, con il rischio che lo stabilimento si spenga per consunzione. Da parte nostra non ci arrendiamo e continueremo a portare avanti le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori».

Secondo la Fim Cisl, dall'incontro territoriale di ieri ci si aspettava una maggior completezza. Il progetto Green Campus la cui conclusione è prevista nel 2025 per ospitare in un'area compatta tutte le attività di carattere impiegatizio e che ospiterà 10mila dipendenti; la circular economy che prevede la rigenerazione di componenti del motore con l'impiego di 200 lavoratori che dovrebbero diventare 500 nel 2025; la produzione del cambio integrato il cui inizio è previsto nel febbraio 2024 a cura di 500 lavoratori dedicato a tutti i modelli non elettrici di casa Stellantis nell'ambito della Joint ventures con Punch è un punto di forza nel periodo di transizione verso l'elettrico ma appare come una missione “a termine”. Per quanto riguarda il settore ricerca e sviluppo, l'azienda conferma la centralità di Torino. Per Teksid cosa accadrà in vista del 2030? E poi il polo produttivo: per il 2024 è prevista la produzione della 500E e delle Maserati G.T. eG.C. (sportive) oltre la Levante mentre escono di scena le berline Luxury Ghibli e quattroporte mentre la nuova berlina lusso del Tridente dovrebbe arrivare nel 2025.


“Abbiamo chiesto, affermano i sindacati, la definizione e la conferma della missione produttiva di Mirafiori, attendiamo una riposta chiara e rassicurante, riteniamo rischioso poggiare le siorti del polo produttivo sui modelli attualmente assegnati: servono numeri tali da giustificare uomini, mezzi, strutture”.

Ovviamente resta la preoccupazione di fondo, ovvero la transizione green e il conseguente ridimensionamento che impatterà sul mondo del lavoro.

Redazione

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