Non è un tema nuovo per gli ambulanti, che insieme ad alcune categorie di artigiani, scontano il fatto di lavorare con mezzi datati di targa ma con pochi chilometri, “i nostri mezzi viaggiano dal magazzino al mercato e lì si fermano per otto ore o anche più, vengono poi rimessi in moto per andare a casa, non siamo certo noi a inquinare” dichiara Nardozzi, presidente nazionale del GOIA FENAPI, l’associazione degli ambulanti, “la nostra è un’attività a basso impatto ambientale, tutto il processo di vendita si svolge a motore spento e all’aria aperta, e bloccarci, oltre a rischiare di farci fallire, è un’azione contraria alla tutela dell’ambiente, infatti nella tragica ipotesi di mercati chiusi, migliaia di famiglie sarebbero costrette a spostarsi con l’auto per rifornirsi, generando così un livello di emissioni ben più elevato.”
Costi di rinnovo mezzi per ambulanti sono proibitivi
Il GOIA ha già trattato ampiamente il tema durante l’audizione tenutasi presso il consiglio regionale il 15 dicembre scorso, “nell’occasione abbiamo sollevato come primo punto proprio il rischio che il blocco del traffico comporta per la categoria, proponendo soluzioni specifiche, l’ambulante non può prendere i mezzi pubblici per andare al lavoro e non è nemmeno un trasportatore o un corriere che sostituisce mezzi ogni tre anni, i costi attuali di un mezzo nuovo o recente sono inaccessibili per la maggior parte di noi e gli incentivi finora accordati non sono sufficienti a far fronte al problema” prosegue Nardozzi “sul tema abbiamo anche interpellato la commissione europea che non ritiene necessario il blocco dei nostri mezzi, il Presidente Cirio, l’Assessore Marnati e persino il Ministro Pichetto, da cui attediamo ancora una risposta.”
Manifestazione il 4 settembre Il ritrovo è per le 15,30 in piazza Vittorio il 4 settembre, da lì partirà il corteo che giungerà in piazza Castello di fronte alla Prefettura.
C'è anche la questione Bolkestein
La manifestazione riguarderà anche l’intenzione del Governo di reinserire il comparto nella celebre direttiva Bolkestein e la necessità, ritenuta non più prorogabile, di una riforma che rilanci il settore, e farà da apripista per la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 14 settembre.