lineaitaliapiemonte.it | 21 agosto 2023, 23:08

Palio di Siena: e se la smettessimo con certe tradizioni?

L'associazione animalista SOS Gaia: “Palio di Siena: chi si diverte? Non certo i cavalli. Dal 1975 a oggi sono morti 51 cavalli”. Forse sarebbe ora di rivedere quelle che in periodi passati sono state considerate tradizioni ma che ora appaiono anacronistiche crudeltà

Palio di Siena: e se la smettessimo con certe tradizioni?

 

Dopo il ferimento di una cavalla nel corso dell'ultima edizione del Palio di Siena, la sua operazione e, poiché non potrà più correre, il timore che venga abbattuta, le associazioni animaliste denunciano queste manifestazioni e le tragedie che le contraddistinguono. SOS gaia, associazione animalista che fa parte del Tavolo Animali &Ambiente e aderente alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, attraverso la sua presidente, Rosalba Nattero, ha dichiarato:

"La cultura evolve, non ci sono più le lotte dei gladiatori nell'arena, ma i palii rimangono come cristallizzati nel tempo. Al Palio di Siena, dal 1975 a oggi, sono morti 51 cavalli. Basta chiamarli incidenti, queste sono tragedie annunciate. Eppure c'è chi si diverte. Allo scoppio del mortaretto i cavalli escono e ad ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potrà incitare il cavallo o ostacolare gli avversari durante la corsa.

Di certo i cavalli non si divertono, sono gli ignari personaggi usati per il divertimento di chi non vuol capire che esistono esseri senzienti in grado di provare sentimenti e sensazioni come le nostre. Sentono gioia e dolore, paura e emozioni come noi.

Ma i trogloditi questo non lo possono capire. Gli manca la sensibilità e l'empatìa e in questo sono da commiserare. Non potranno mai capire l'amore che ti può dare un essere di un'altra specie, se non lo hai mai provato. Mi spiace per loro. Ma ancor di più mi rattrista pensare a tutti quegli schiavi che come moderni gladiatori vengono usati per il divertimento degli umani: non c'è solo il Palio di Siena, c'è il palio degli asini, delle oche, dei maiali, tutte tradizioni che non tengono conto del passare del tempo. Usanze anacronistiche che dovrebbero rimanere relegate nella storia buia del passato".

Redazione

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