lineaitaliapiemonte.it | 21 agosto 2023, 19:16

“Altro che Milano, Torino vince se guarda ai territori, a Cuneo, Lione e valli alpine

Il presidente dell'Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) risponde all'intervento dell'architetto Carlo Ratti, pubblicato sul Corriere della Sera, secondo il quale “Va detto chiaramente: il futuro di Torino è Milano – unica “città globale” italiana. Dobbiamo spingere verso una integrazione tra due poli urbani ormai vicinissimi. 45 minuti di treno sono meno di quanto ci vuole da casa all’ufficio a New York. Di fatto MiTo potrebbe diventare la maggiore metropoli del sud Europa centrata su innovazione e sostenibilità: due città vibranti e protagoniste con un fertile cuore agricolo tra loro”. Pubblichiamo la risposta di Marco Bussone, presidente di Uncem

“Altro che Milano, Torino vince se guarda ai territori, a Cuneo, Lione e valli alpine

"Altro che Milano! Torino vince se guarda a Cuneo, Biella, Nizza, Lione. E alle valli alpine che la circondano, unica Città in Europa. Susa e Ivrea, Pinerolo e Saluzzo. Una Città alpina. Vera e in azione. Che doveva essere così nel 2006 con le Olimpiadi, ma i Sindaci di Torino non l'hanno capito. Non l'hanno mai voluto capire.

Sciatteria politica e lontananza dalle sfide della modernità e delle trasformazioni ecologiche. E invece oggi è una via preziosa e decisiva. Un patto con le valli su trasporti, infrastrutture, servizi, uso dei beni naturali, sfide energetiche ed ecologiche.

Torino deve avere uno snodo verso nord ovest vero, ferroviario e viario, oggi impossibile con i veti. Deve avere servizi connessi e scambi sui beni naturali con le valli.

Le Alpi non sono corollario per Torino, non sono solo 'paesaggio', come piaceva dire a qualche primo cittadino torinese.

A Milano peraltro interessa il nord est, il triangolo con Varese, Bologna, Verona, Treviso. Una megalopoli padana che di fatto esclude Torino. Tagliata fuori anche dal terzo valico ferroviario e dalla porta logistica del sud-est Europa a Genova.

Caro Carlo Ratti, lo sguardo di Torino deve andare in alto. Nizza è la Métropole per eccellenza e Lione ha saputo cambiare pelle in dieci anni. Con unioni vere, nelle loro Città Metropolitane, con i territori. Noi no, per timidezza, per illusioni, perché invece i territori lo hanno chiesto quel patto, le Alpi con i Sindaci hanno detto, 'Torino lavoriamo insieme' e Torino timidamente ha montato un assessorato alla metromontanità che ora deve funzionare.

Con il Politecnico e l'Università che lo sanno bene, pensiamo ad Antonio De Rossi con l'Istituto di Architettura Montana, i Rettori in dialogo con le università della montagna europea, ma anche con l'Università di Scienze Gastronomiche che fa da snodo verso i territori.

Il mito MI-TO è già abbastanza appannato. Uncem guarda al patto tra Torino e i territori, verso la Francia, Savona e Nizza, Lione e Grenoble, secondo il Trattato del Quirinale, bello e strategico. Ci impegniamo per questo. Ma qualcuno ora deve svegliarsi, a partire dai Sindaci delle Città capoluogo torinesi. Non è Milano il punto di approdo".

Redazione

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