Cronaca | 05 luglio 2022, 17:58

Cresce il mercato digitale

Il mercato digitale ha chiuso il 2021 in netta crescita (+5,3%). Nel contesto attuale segnato da grande incertezza, si prevede continui il suo andamento positivo

Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform: “La crescita costante del settore ICT, in questo susseguirsi di grandissima incertezza, conferma l’importanza della digitalizzazione per far fronte ai fattori di crisi congiunturale e per garantire la sostenibilità economica e quindi sociale di lungo periodo.

Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform: “La crescita costante del settore ICT, in questo susseguirsi di grandissima incertezza, conferma l’importanza della digitalizzazione per far fronte ai fattori di crisi congiunturale e per garantire la sostenibilità economica e quindi sociale di lungo periodo.

Numeri incoraggianti per il mercato digitale. Il settore nel 2021 è tornato a crescere, grazie alla ripresa dell’economia e alla spinta significativa ai progetti di digitalizzazione, trasversali in tutti i comparti. La crescita è stata del 5,3%, per un valore complessivo di 75,3 miliardi di euro. Nella prima metà del nuovo anno il quadro internazionale (economico e geopolitico) è mutato: per proseguire nel suo ruolo di traino, fondamentali saranno le riforme e gli investimenti per il digitale previsti dal PNRR.

A rendere conto del positivo andamento è Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT. Il suo Rapporto annuale sul digitale in Italia, condotto in collaborazione con NetConsulting cube, è stato presentato oggi a Milano.

Digitalizzazione per far fronte ai fattori di crisi congiunturale

Così Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform: “La crescita costante del settore ICT, in questo susseguirsi di grandissima incertezza, conferma l’importanza della digitalizzazione per far fronte ai fattori di crisi congiunturale e per garantire la sostenibilità economica e quindi sociale di lungo periodo. I tassi di crescita registrati nel 2021 e le previsioni di breve periodo confermano che le nostre imprese e le nostre amministrazioni stanno dando continuità ai piani di investimento strategici per il rilancio delle filiere e dei servizi pubblici. Lo scorso anno abbiamo accentuato e normalizzato l’impiego di soluzioni digitali nella vita di tutti i giorni, dal lavoro allo studio. I numeri sull’utilizzo di device e sugli investimenti in tecnologie ci rassicurano sulla diffusa percezione che il digitale è qui per restare. Ora stiamo affrontando uno scenario nuovamente mutato a causa del conflitto bellico in Ucraina, di problemi nelle catene di fornitura di alcuni beni, del costo dell’energia e più in generale di un’inflazione crescente e preoccupante. Per bilanciare tali dinamiche e per fare avanzare la transizione digitale dell’economia sarà pertanto fondamentale l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR”.

 

Impennata di acquisti per Pc e Tv

A crescere, nel corso del 2021, sono stati quasi tutti i settori del mercato digitale. I Dispositivi e Sistemi hanno registrato un incremento del 9,1%, per un valore di 21,1 miliardi di euro, evidenziando un’accelerazione dovuta principalmente alle vendite dei personal computer e degli apparecchi televisivi. Per quanto riguarda i comparti dell’Information Technology, il segmento del Software e Soluzioni ICT ha chiuso il 2021 a quota 8,1 miliardi di euro con una crescita dell’8%, i Servizi ICT hanno raggiunto nel 2021 i 13,6 miliardi di euro e segnato una crescita complessiva del 7,6%, dovuta alla ripresa degli investimenti nei servizi di System Integration, per effetto dei progetti di digitalizzazione, che sono tra i principali driver dei piani industriali delle maggiori aziende in tutti i settori, e un’ulteriore importante crescita dei servizi di Cloud Computing e Cybersecurity.  Continuano invece i trend negativi dei Servizi di Rete TLC (-3,3%), anche se la diminuzione è avvenuta in misura minore rispetto al precedente anno. Da segnalare la ripresa del segmento dei Contenuti Digitali (+8,7%), trainati principalmente dal ritorno agli investimenti pubblicitari su piattaforme internet.

 

Previsioni di crescita nel triennio 23-25

Nel 2022 il mercato è previsto ancora in crescita, sebbene in rallentamento rispetto a quanto registrato nel 2021, con un aumento del 3,6%, dal momento che alcuni settori di mercato stanno risentendo maggiormente degli effetti della crisi internazionale. Tuttavia, le previsioni relative ai tre anni successivi (2023-2025) sono orientate a una ripresa della crescita e si ipotizza che il mercato digitale possa arrivare a superare i 91 miliardi di euro nel 2025. “Questi numeri – prosegue Gay – non devono però farci dimenticare che permangono importanti criticità strutturali che indeboliscono l’impatto degli investimenti, concentrati principalmente nelle Regioni del Nord Ovest e del Centro Italia e con importanti differenze da Regione a Regione. Inoltre, va segnalata la crescita ancora troppo lenta degli investimenti in digitale delle PMI oppure la carenza di competenze specializzate. Non ultima, poi, è la sfida della ‘sostenibilità’, dove le tecnologie digitali possono indubbiamente ricoprire un importante ruolo in diversi ambiti”.

Come rileva il Rapporto, la maggior parte della spesa in prodotti e servizi ICT e digitali è riconducibile alle Regioni del Nord Ovest (26,7 miliardi di euro) e del Centro (19,3 miliardi di euro), mentre la spesa delle PMI, che rappresentano la quasi totalità delle imprese italiane, è stata di 17,45 miliardi di euro a fronte dei 27,14 rilevati per le aziende con più di 250 addetti. L’accesso ai fondi del PNRR rappresenta pertanto per le PMI italiane un’opportunità straordinaria di crescita e innovazione.

Col Digitale standard di vita più efficienti

Il digitale è leva di “sostenibilità”. Il Rapporto lo rileva in un’intera sezione a essa dedicata. Grazie non solo all’abilitazione del lavoro remoto, ma anche alla capacità di ottimizzare, misurare e simulare processi, le tecnologie digitali sono necessarie per la transizione verso modelli sociali più sani. Tra i benefici più diffusi possono essere menzionati: la possibilità di ridurre gli spostamenti, la maggiore efficienza energetica e la dematerializzazione dei processi (grazie a IoT, Advanced Analytics, Intelligenza Artificiale, Digital Twin), oltre a una maggiore efficienza degli impianti.

Soluzioni Blockchain migliorano inoltre la tracciabilità e la comunicazione sicura delle informazioni a livello di filiera. Nel settore Energy-Utility le tecnologie digitali permettono di ottimizzare la produzione e la distribuzione dell’energia, individuare guasti e perdite, monitorare il territorio. Soluzioni di Intelligenza Artificiale automatizzano il riconoscimento e lo smaltimento dei rifiuti. Piattaforme digitali per la gestione del parco veicoli e l’ottimizzazione del flusso merci migliorano i processi nel settore trasporti e turismo. Conclude Gay; “In prospettiva intendiamo mettere in campo sistemi di formazione diffusa per le competenze avanzate in ambito ICT, con l’adozione consapevole dell’Intelligenza artificiale e la gestione di nuovi livelli di Cybersicurezza. Le sinergie tra pubblico e privato dovranno diventare una pratica virtuosa per garantire standard improntati a una sempre maggiore sostenibilità”.

 

Redazione

Ti potrebbero interessare anche: