lineaitaliapiemonte.it | 22 febbraio 2022, 15:58

Imprese torinesi: boom delle costruzioni, in sofferenza industria e turismo

Presentati questa mattina presso la Camera di Commercio di Torino i dati della natimortalità imprenditoriale torinese nel 2021, un anno di trasformazione dopo l’assoluta immobilità registrata nel 2020. L'anno si è chiuso con un miglioramento complessivo del tessuto imprenditoriale torinese in quasi tutti i settori: boom delle costruzioni, continua la crescita dei servizi, segnali di ripresa per commercio e agricoltura. In sofferenza industria e turismo. Gallina, presidente camera di Commercio di Torino: “Siamo di fronte a uno scenario eterogeneo con un tessuto imprenditoriale che ancora nel 2021 ha scelto di temporeggiare nelle chiusure

Imprese torinesi: boom delle costruzioni, in sofferenza industria e turismo

Assistiamo ad una decisa ripresa delle nuove aperture, sostenute soprattutto dall’avvio di micro-imprese. Siamo di fronte, tuttavia, a uno scenario eterogeneo a causa di andamenti settoriali diversificati, con un tessuto imprenditoriale che ancora nel 2021 ha scelto di temporeggiare nelle chiusure - commenta Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio Torino. - Tra i fenomeni più evidenti, il boom delle costruzioni sostenuto dai bonus governativi, e le attività cresciute con la pandemia, come il commercio on-line e i take away”.

Le imprese torinesi

A fine 2021 nel torinese si contavano 222.557 imprese, il 52% di quelle piemontesi, con un tasso di crescita pari al +1,64%, dato più alto rispetto a quello regionale (1,1%) e nazionale (1,42%).

Se nel 2020 il tessuto imprenditoriale aveva dato segnali chiari di sospensione, con una battuta d’arresto sia delle iscrizioni sia delle cessazioni, il 2021 ha registrato una dinamica divergente non solo rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto agli ultimi 10 anni: da un lato, si è assistito a un recupero significativo delle iscrizioni, che si avvicinano ai livelli pre-Covid (14.148, +2.229 rispetto al 2020), dall’altro si è registrato un nuovo record minimo di cessazioni (10.555, -1.003). Poiché il numero di cessazioni nell’ultimo bimestre 2021 sembra essersi riallineato al trend pre-pandemia, sarà importante valutare se il flusso di chiusure tornerà a livelli fisiologici nel corso del 2022 o se permarrà ancora questa condizione di attesa.

Guardando l’andamento negli anni dello stock, si osserva che il 2021 riporta il numero complessivo di imprese ai livelli di cinque anni fa. Da un punto di vista dimensionale, nell’ultimo anno cresce quasi esclusivamente la consistenza delle micro imprese (+1,4%) che costituiscono quasi il 96% del totale (212.842).

Tasso di sopravvivenza

La dinamica ancora rallentata delle cessazioni ha influito ovviamente anche sul tasso di sopravvivenza medio, che a distanza di 3 anni dall’apertura risulta pari al 73,8%; nel 2020, il tasso era pari al 70,7%, nel 2012 al 65%.

Settori di attività economica 2021

La crescita ha coinvolto quasi tutti i principali settori, a partire dai servizi alle imprese che si confermano il primo settore per presenza sul territorio. Ottima la performance delle costruzioni (+3,4%) che già nel 2020 avevano fatto segnare un trend positivo dopo anni di contrazione. Continua anche la crescita dei servizi alle persone. Dopo un decennio di contrazione, nel 2021 si evidenzia una ripresa anche nel settore del commercio e dell’agricoltura. Segnali di sofferenza si registrano, invece, tra le imprese dell’industria e del turismo, uno dei settori maggiormente penalizzati dalle restrizioni legate all’emergenza sanitaria. 

Servizi prevalentemente orientati alle imprese (+2,1%; il 26,2%)

Primo settore per consistenza imprenditoriale (58.413 imprese) i servizi alle imprese nel 2021 registrano un deciso incremento. Tra le categorie in crescita, le attività immobiliari, con le imprese di affitto e gestione leasing e i mediatori immobiliari, e le attività professionali, scientifiche e tecniche che vedono aumentare le società di consulenza, in particolare legate alla sicurezza e igiene, ma anche gli studi di design e le agenzie pubblicitarie. Crescono anche le imprese di pulizia e disinfestazione e le imprese di manutenzione del paesaggio. Infine, anche in piena emergenza sanitaria, aumentano le attività finanziarie e i servizi di informazione e comunicazione con la produzione di software e i servizi di elaborazione dati e hosting.

In riduzione invece agenzie di viaggio e tour operator e in generale il settore dei trasporti, tranne i servizi postali e le attività di corriere.

Commercio (+0,6%, il 24,4%)

Secondo settore per presenza di imprese, il commercio chiude il 2021 con 54.227 attività e con una crescita del +0,6% dopo oltre dieci anni di contrazione. A contribuire a questa importante inversione è stato soprattutto il commercio on-line che segna un +21,8%. Cresce anche il commercio ambulante in tutte le tipologie di prodotti (in crescita per un meccanismo di rinnovo delle concessioni).

Al contrario, si assiste ad un calo del commercio all’ingrosso (-2,1%) e del commercio al dettaglio in sede fissa (-0,9%).

All’interno di quest’ultima ampia categoria, si segnala in particolare la crescita dei negozi di frutta e verdura; calano invece le macellerie e le panetterie e pasticcerie. Continua la flessione dei negozi di abbigliamento e calzature mentre tra gli altri esercizi specializzati resta invariato il numero di farmacie e parafarmacie. La crisi ha poi colpito edicole e cartolerie, ferramenta, negozi di mobili e di utensili per la casa, mentre crescono i negozi di articoli sportivi.

Servizi di alloggio e ristorazione (-0,4%; il 7%)

A fine 2021 sono 15.624 le imprese del turismo, in lieve decrescita rispetto allo stock del 2020 (-0,4%). I due comparti che compongono il settore vedono andamenti differenti: se da un lato i servizi di alloggio rimangono sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente (878 imprese; -0,1%), dall’altro calano le attività della somministrazione (14.746 imprese; -0,4%).

A determinare il rallentamento del settore sono stati i bar che passano da 6.109 unità del 2020 a 5.930 del 2021 (-2,9%; il 38%), confermando la tendenza di progressiva decrescita che ormai da anni sta interessando la categoria. Analizzando l’andamento dell’ultimo decennio, quello del 2021 è il calo più sostenuto: per trovare una crescita della consistenza si deve tornare al 2012.

Crescono i ristoranti (+1,6%; il 37,7% del settore) ed esplodono i take away (+3,0%; il 10,7%), settore - quest’ultimo - che già nel 2020 registrava un andamento positivo, ma più contenuto (+0,3%).

Tra le attività dei servizi di alloggio è calato il numero di alberghi (487, -1,4%), mentre è comunque proseguita la crescita di bed & breakfast e affittacamere – passati da 270 a 273 (+1,1%). 

Costruzioni (+3,4%, il 15,3%)

Con uno stock di 34.008 imprese, per la seconda volta nel corso dell’ultimo decennio, il settore delle costruzioni fa registrare un incremento della consistenza delle imprese registrate, pari al +3,4%. Su questo aumento hanno inciso le misure di detrazione fiscale previste con i cosiddetti “bonus edilizia”; sono i lavori di costruzione specializzati, infatti, a far registrare la crescita più consistente del settore: qui troviamo gli aumenti delle imprese specializzate nell’intonacatura, nella tinteggiatura e posa in opera di vetri, nella posa in opera di infissi e negli altri lavori di completamento e finitura degli edifici.

 

Industria (-0,4%; il 9,1%)

Sono 20.275 le imprese dell’industria manifatturiera, in decrescita rispetto al 2020 dello 0,4%. Sebbene in contrazione, il settore registra una diminuzione meno significativa sia rispetto al 2019 - anno prepandemia - sia rispetto alla fase più acuta dell’emergenza sanitaria.

Tornano a crescere dopo due anni l’industria alimentare e delle bevande (l’8,9% del settore) e l’industria tessile e dell’abbigliamento (l’8,1%). Prosegue l’incremento del settore riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, comparto che già nel 2020 non mostrava segnali di sofferenza.

Dal lato opposto, continua la costante decrescita della metallurgia e dei prodotti in metallo che rappresentano il principale settore dell’industria manifatturiera (il 27,7%). In forte sofferenza anche la meccanica, il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Poco incoraggiante anche la performance dei mezzi di trasporto, in peggioramento rispetto al 2020.

Istruzione, Sanità e Servizi pubblici, sociali e personali (+1,8%; il 7,5%)

Con 16.654 imprese registrate a fine 2021, lo stock dei servizi alla persona risulta in crescita complessivamente del +1,8%, dato in linea con quanto evidenziato in piena emergenza sanitaria (+1,7%) ma in rallentamento rispetto al 2019 quando l’incremento toccava ben il +3,0%.

Le attività di assistenza sanitaria e sociale sono l’insieme che vedono l’aumento più rilevante (+2,4%; il 9,3% del settore). Nel primo gruppo si amplia la presenza degli studi odontoiatrici, degli studi medici specialistici e degli altri servizi di assistenza sanitaria, che includono le attività di fisioterapia, quelle paramediche e i laboratori di analisi cliniche. Nei servizi di assistenza sociale, l’aumento è da imputarsi sia alla crescita delle strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili, sia all’assistenza sociale non residenziale.

Crescono anche le attività sportive e di intrattenimento e le attività culturali, associative e di divertimento.

L’istruzione, settore che lo scorso anno aveva registrato l’aumento dello stock più importante (+3,9%), nel 2021 registra un modesto +0,7%; il rallentamento è da imputarsi alla categoria che include i corsi di formazione e aggiornamento professionale. Infine, si assiste ad una ripresa dei parrucchieri e barbieri e continua la crescita centri estetici, degli studi di tatuaggi e piercing e dei servizi di cura degli animali da compagnia.

Solo le attività di riparazione di computer, beni per la casa e la persona, dopo un anno di stazionarietà, subiscono un calo nel corso dell’ultimo anno (-1,6%).

Agricoltura (+0,3%; il 5,3%)

Con 11.720 imprese il settore fa segnare nel 2021 una lieve ripresa della consistenza (+0,3%), in controtendenza rispetto ai periodi anche precedenti la pandemia. A contribuire alla crescita sono state le attività di coltivazioni di ortaggi e della floricoltura. 

Categorie di imprese

Le imprese straniere

Prosegue e si intensifica la fase espansiva delle imprese straniere, che raggiungono le 29.745 unità: il tasso di crescita è risultato pari al +6,30%, migliore sia del corrispondente piemontese (+5,88%), sia di quello italiano (+4,64%).

Si assiste ad un irrobustimento di tutte le attività economiche: anche qui boom (+8,3%) per il comparto delle costruzioni, primo settore per consistenza, in cui opera il 31,7% delle imprese straniere, e per quello dei servizi prevalentemente orientati alle imprese (+9,4%). Guardando agli imprenditori, quasi l’8% è sotto i 30 anni, valore doppio rispetto agli italiani. Le due nazionalità più numerose sono la rumena e la marocchina entrambe in crescita.

Le imprese artigiane

Dopo più di un decennio di continuo calo e lo stallo del 2020, la componente artigiana torna a salire: con 59.507 imprese registra infatti un tasso di crescita pari al +1,6%. L’andamento è differente in base ai settori: l’edilizia, il comparto più rilevante (il 42,2% del totale) cresce in termini di stock del +3,5%, seguita dal commercio. Leggera crescita per i servizi, stabilità per il settore agricolo, in calo l’industria.

Le imprese femminili

Il 22,3% delle imprese torinesi è femminile, con un tasso di crescita nel 2021 pari al +1,31%, il più alto dell’ultimo decennio. A livello settoriale, le imprese femminili si contraddistinguono per essere maggiormente presenti nel commercio, il 27,2% delle attività, e nei servizi alle imprese, il 26,8%, per i quali si registra una crescita percentuale della consistenza rispettivamente del +1,2% e del +2,8%.

Il confronto con le imprese a prevalenza maschile vede una marcata concentrazione del mondo femminile in alcune attività come sanità/assistenza, istruzione, alloggio e ristorazione, a fronte di una minore presenza nelle costruzioni e nell’industria manifatturiera.

Le imprese giovanili

Nel 2021, sono 21.426 le realtà imprenditoriali con prevalenza di giovani under 35, rappresentando il 9,6% del numero di imprese totali operanti sul territorio torinese. La variazione di consistenza rispetto al 2020 è di 606 unità (+2,9%), grazie ad un aumento delle iscrizioni.

Anche in questo caso è il commercio il primo settore seguito da servizi alle imprese e costruzioni, questi ultimi in netto aumento. In calo turismo e industria. La forma giuridica preponderante è l’impresa individuale che rappresenta ben l’80% del totale.

 

Le nuove dashboard della Camera di commercio di Torino

Sul sito della Camera di commercio di Torino è a disposizione un nuovo servizio di consultazione dei principali dati economici del territorio, attraverso dashboard, ovvero strumenti intuitivi e dinamici per la lettura dei dati. Le dashboard permettono una visualizzazione semplice e veloce delle informazioni e sono interrogabili in modo interattivo secondo diversi parametri. Oltre a rendere il patrimonio informativo economico e statistico della Camera di commercio più facilmente accessibile, le dashboard vengono aggiornate tempestivamente con le statistiche più recenti per permettere una conoscenza diffusa e immediata delle informazioni disponibili. Al momento sono state sviluppate dashboard interattive su Natimortalità imprese, Congiuntura industriale, Commercio estero, Popolazione e Spese delle famiglie.

I servizi della Camera di commercio di Torino per le nuove imprese

L’ente camerale fornisce supporto all'aspirante imprenditore attraverso servizi di accompagnamento allo sviluppo dell'idea imprenditoriale. In primis propone un servizio di primo orientamento gratuito che illustra gli adempimenti amministrativi e burocratici, i requisiti professionali necessari, i costi di avvio e i finanziamenti disponibili. Nel 2021 le consulenze svolte sono state 600.

A questo fa seguito il progetto "Impresa Informata", un servizio di consulenza integrata possibile grazie alla collaborazione di 13 associazioni del territorio che mettono gratuitamente in campo la propria professionalità e i propri esperti su temi come fiscalità, contrattualistica del lavoro, sicurezza dell'ambiente di lavoro, l'avvio di società cooperativa o di impresa sociale. Nel 2022 ben 32 esperti hanno messo a disposizione 415 ore di consulenza gratuita.

Oltre alla consulenza personalizzata, sono poi attivi servizi dedicati ai neo imprenditori, come il NiLab: il laboratorio dove le idee prendono forma, la collana di videotutorial con la testimonianza diretta di neo imprenditori, il progetto Futurae, per le imprese migranti, il programma europeo Erasmus per giovani imprenditori. Inoltre sono due i progetti di natura finanziaria: 

  • Progetto ONCROWD – Facciamo luce sul crowdfunding, per l’orientamento e la formazione sul crowdfunding dedicato ad imprese e aspiranti imprenditori

  • Incontri di educazione e orientamento finanziario, destinati ad aiutare gli aspiranti imprenditori a conoscere meglio il mondo della finanza e del sistema bancario.

Redazione

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