Arte Oggi | 13 gennaio 2022, 15:10

Il mercato straripante degli NFT nell'arte. Di Paolo Turati*

Gli NFT (Non Fungible Tokens ) saranno una svolta per i collezionisti sia di opere digitali che di oggetti fisici. Immaginiamo ad esempio il settore delle carte collezionabili, che oggi vede tantissimi speculatori prendere parte alle aste e che con i NFT non corrono rischi durante gli spostamenti: una carta Pokemon o Magic the Gathering può valere anche 100.000$

Il mercato straripante degli NFT nell'arte. Di Paolo Turati*

I NFTNon Fungible Tokens in acronimo – sono, come noto, gettoni irripetibili che certificano una proprietà digitale su Blockchain.

La Blockchain è un ambito che possiede valenze diverse, da quelle asseverative( in particolar modo riguardo alle opere d’Arte in merito catena dei titoli di provenienza e alle caratteristiche di specificità univoca delle opere medesime) a quelle di crowdfunding per il finanziamento di varie iniziative( finanziarie, di produzione artistica, di charity), a quelle della creatività, dai videogiochi che ormai stanno trasformandosi sempre più in scenari di realtà virtuale alle stesse opere d’Arte generate da intelligenze artificiali come Ai-da dell’Università di Oxford, ovvero da algoritmi che programmatori umani, come il Collettivo Obvious con Progetto Edmond de Belamy, immettono volta per volta in un computer in grado di realizzarle fisicamente con mezzi di vario genere, quali ad esempio le stampanti 3D come fatto con Progetto della J.W.Thompson per Ing Bank «The next Rembrandt project».

Sui vari marketplaces mondiali nei primi 11 mesi del 2021 si sono scambiati token non fungibili ( NFT e relativi Smart contracts) per importo stimato quantomeno in 12 miliardi di dollari (ma ci sono stime financo doppie), con un trend, in crescita esponenziale, a fine 2021 ammontante a quasi 300 milioni di dollari ogni settimana (si pensi solo, ad esempio, ai quasi 100 milioni di Dollari in capo a 30 mila acquirenti solo per un Nft artistico di Pak su Nifty Gateway in corso di coniazione a valere il 2 Dicembre 2021).

Quasi tutti i sistemi che assistono oggi NFT consentono la tokenizzazione di un’opera d’arte digitale, che si tratti di un’immagine, o di una audio, oppure di un video, che sono assolutamente riproducibili e disponibili per chiunque ma di cui il NFT relativo rappresenta la proprietà unica dello stesso (che avrà un valore di realizzo determinato dal mercato secondario dopo la sua «coniazione»). Un altro uso consueto è relativo a moltissimi gli artisti, digitali e non, che utilizzano questo tipo di tecnologia per divulgare le proprie opere e reperire finanziatori (ad esempio Plantoid di Primavera De Filippi). Altri utilizzi possono riguardare ad esempio il poter fruire di determinati diritti in certi ambiti digitali solo se si è proprietari di questo o quell’NFT.

Gli NFT saranno una svolta per i collezionisti e su questo c’è davvero poco di cui dubitare. Non parliamo soltanto delle collezioni di opere digitali, ma anche di oggetti fisici. Immaginiamo ad esempio il settore delle carte collezionabili, che oggi vede tantissimi speculatori prendere parte alle aste. Una carta Pokemon o Magic the Gathering può superare anche i 100.000$ di valore. Spostarle fisicamente è costoso e rischioso. Quando emergeranno enti terzi a garanzia della transazione, potranno essere custodite in banche o servizi di custodia e a passare (e garantire il passaggio), sarà soltanto il token NTF che rappresenta la proprietà della carta.

*Paolo Turati, docente Economia degli Investimenti

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