Il riconoscimento di Persona dell’Anno tributato dai lettori del progressista Time Magazine ha una vasta risonanza mondiale, conferisce prestigio a chi lo riceve ed è rappresentativo dello spirito del tempo. E se sul podio salgono Bolsonaro e Trump, il quale pur privo attualmente di qualunque ruolo politico e quindi di incisività sugli eventi ha comunque raggiunto il 9% dei votanti, vuol dire che anche l’America borghese, tradizionalmente di sinistra, si si sta spostando a destra. Curiosamente il gruppo “Operatori sanitari in prima linea” ha ottenuto solo il 6,3 % dei voti. Ciò dimostra che il modello di società “sanitaria” ha fatto breccia fra le anziane e decadenti società europee, ma presso gli americani non ha attecchito. Forse perché ancora fiduciosi nel futuro e con una popolazione media più giovane.
Time non è un giornale progressista come altri: Time è il tempio e la bibbia di un mondo istruito e borghese che ha sempre guardato a sinistra. E se questo mondo, malgrado la disinformazione dei mezzi di comunicazione, riconosce il successo ottenuto da Bolsonaro nello sconfiggere il covid e nel sostenere l’economia nei mesi bui dei lockdown, vuol dire che la sinistra è oramai screditata anche presso i propri elettori (o ex elettori)
Bolsonaro è stato sempre in prima linea contro tutti i lockdown in quanto ha sempre considerato la pandemia un’invenzione per fare certi business estranei all’economia reale ed inoltre ha ripetutamente manifestato scetticismo verso i vaccini. E per questo suo non allineamento allo storytelling è stato costantemente osteggiato e vilipeso dai media e dai politici di sistema fino ad essere addirittura accusato di genocidio durante i mesi primaverili quando si ebbe un’impressionante impennata nei contagi e nei morti che arrivarono sino a una media di 3.000 al giorno durante i primi quindici giorni di aprile.
Però, passato quel brutto periodo, decessi e contagi sono calati costantemente e si può affermare che oggi in Brasile la vita procede normalmente senza restrizioni di rilievo: i contagi e i decessi sono a livelli che possiamo definire nella normalità delle malattie influenzali per una nazione di 215 milioni di abitanti: negli ultimi giorni circa 8.000 casi e meno di 190 decessi giornalieri, con trend in lenta discesa. Eppure solo il 65% della popolazione è vaccinata.
Il Brasile è una delle nazioni la cui economia si è ripresa ottimamente subito dopo il periodo dei lockdown, il cui rilancio è decisamente migliore rispetto a quella di USA e di Europa ed è questo uno dei motivi per i quali i lettori democratici di Time hanno riconosciuto il trionfo a Bolsonaro, malgrado le sue opposte posizioni di destra sovranista.
Ma c’è un altro motivo che spiega il successo di quest’uomo: sono i suoi valori di Dio, Patria e Famiglia, che porta avanti con coraggio scendendo in mezzo ai suoi sostenitori adoranti, con i quali ha una straordinaria empatia. La cosa più (apparentemente) sensazionale è che i maggior consensi per Bolsonaro sono proprio fra la popolazione più povera del Brasile, per la quale ha stabilito un programma di assistenza in caso di necessità.
I valori di Bolsonaro possono anche non essere condivisibili ma sono valori veri che nascono dal cuore e dall’anima, come quelli del socialismo e della libertà. E non hanno nulla a che vedere con la materialista società fondata sul consumismo e sul globalismo, la quale, per trovare il consenso dei sudditi-consumatori, utilizza l’ancestrale paura delle malattie e della morte dei deboli, particolarmente diffusa fra la popolazione anziana e benestante