Agli inizi di ottobre i mezzi di comunicazione mainstream annunciavano, con mal celata soddisfazione, un’epidemia di Covid nelle nazioni non vaccinate, riferendosi alla crescita esponenziale dei contagi nelle nazioni dell’est Europa. Il riferimento era in particolare alla Romania dove la rampa di crescita dei contagi e dei morti era diventata preoccupante: da una media di 20 decessi giornalieri ai primi di settembre si era passati ad una media di 469 casi al 2 novembre (dati Worldometer coronavirus). Per avere un’idea dell’entità di questi contagi in confronto a quelli rilevati in Italia, bisogna considerare che la popolazione rumena è di 19 milioni di abitanti e quella italiana di 60 milioni. C’è quindi un rapporto maggiore di 1:3.
Gli esperti ci spiegavano che la causa del boom dei contagi nell’est Europa era esclusivamente dovuta allo scarso tasso di vaccinazione di quelle popolazioni. Lo dimostrava il fatto che nelle nazioni occidentali iper vaccinate (ad esclusione di UK che secondo loro è come se non esistesse) in quei giorni i contagi erano bassissimi. E quindi l’invito era quello di correre a vaccinarsi per non fare la fine della Romania dove, secondo il quotidiano Repubblica la situazione era così grave che “i cadaveri sono ammassati nei corridoi degli obitori”. Emblematico il titolo sull'argomento, riferito alla dichiarazione del prof. Bassetti, del quotidiano La Nazione: “Romania, situazione disperata, rischio anche per l'Italia, vaccinatevi”.
Ma poi è successo che in Romania i contagi e i decessi, dopo i picchi dei primi di novembre, sono crollati nel giro di poche settimane, sino ai 1377 contagi e 88 decessi del 28 novembre.
Come hanno spiegato i virologi catodici questo improvviso tracollo dei contagi in Romania? Semplice, non hanno detto nulla. Sono stati zitti. Anche perché, va detto, nessuno glielo ha chiesto.
Pian pianino, la Romania, il lazzaretto dove i malati di covid venivano lasciati morire perché non c’erano più respiratori a sufficienza, è scomparso dalle cronache. E in Italia intanto continuano a credere che in Romania sono tutti appestati col covid perché non hanno fatto il vaccino.