lineaitaliapiemonte.it | 10 novembre 2021, 11:40

Colpa di Stefano. Anche a Vienna?

La narrazione mediatica, in modo del tutto univoco, attribuisce alle manifestazioni triestine la ripresa dei contagi i quali tuttavia sono aumentati in tutta l'Europa del nord. E dire che a Vienna i camalli non ci sono. Per cui, a meno che il virus abbia in particolare antipatia le popolazioni teutoniche, c'è da aspettarsi un'impennata anche da noi. Indipendentemente dalle proteste no green pass che non possono essere usate come alibi

Colpa di Stefano. Anche a Vienna?

L'Italia è la nazione più vaccinata del mondo, l'unica che pone l'obbligo vaccinale per lavorare, con terza dose in corso d'opera ma i contagi stanno aumentando. Ieri si è giunti a oltre 100mila positivi con oltre 6mila casi nelle scorse 24 ore. Allora qualcosa non torna.

I grandi media non hanno dubbi, la colpa è dei camalli triestini, con il famigerato Stefano Puzzer che portando in piazza i manifestanti no green pass avrebbe sparso virus come se piovesse. Dal quotidiano La Stampa di oggi: “Il centro della pandemia in Italia è Trieste, teatro principale nei giorni scorsi delle manifestazioni contro il green pass”. E ancora, nello stesso articolo si cita il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che tuona: “Non è possibile che un'intera città venga rovinata da quattro deficienti”. Sulla stessa linea il Corriere della Sera: “Il caso nord est , diventato cuore dei contagi”.

Il governo pronto a bloccare il pericoloso veicolo di contagio si è presto espresso per il divieto a manifestare in forma dinamica e nei centri storici oltre che nei pressi di obietti sensibili. Se i manifestanti no green pass continueranno a manifestare, quelli che starebbero anche rovinando i negozianti, tanto che Confcommercio ha rivolto un accorato appello a chè tali manifestazioni non turbino più i sabati di shopping, saranno bloccati dalla forza pubblica. A Torino si attende quindi sit in a Falchera o Madonna di Campagna affinchè la salute pubblica non sia ulteriormente compromessa.

Ora, è possibile che sia tutta colpa di Stefano. Resta da chiarire perchè in Austria, altro paese ultravaccinato, si viaggia con migliaia di contagi al giorno ( circa 7000, sono 9 milioni di abitanti, è come se da noi ce ne fossero 50mila al giorno). E dire che a Vienna non risultano circolare pericolosi camalli.

Non è, per caso, che la variante diffusasi dall'Inghilterra, la quale Inghilterra, primo Paese per vaccinazione di massa, che da mesi registra migliaia di contagi al giorno, sta investendo con la nuova ondata l'Europa, camalli o non camalli? E se in tutti i Paesi del nord Europa, dall'Olanda alla Danimarca, stanno aumentando contagi e decessi sarà sempre colpa di Stefano? Viceversa: è lecito pensare che, purtroppo, l'ondata arriverà anche da noi non appena, come sta accadendo, le temperature crolleranno? Non c'è motivo di pensare che in Italia il trend dei contagi sia diverso da quanto sta dimostrando essere nei Paesi più a nord, a meno di non voler riconoscere al coronavirus una componente di razzismo che lo induce a colpire solo la stirpe teutonica.

In questi giorni stanno circolando con insistenza sui media , diffusi dallo stesso governo, i dati della pandemia in Italia dell'anno scorso , rapportati con quelli di quest'anno, dati che mostrano come la situazione sia ad oggi, rispetto all'anno scorso, esponenzialmente migliore. Tutto bene, dunque? Bloccati i camalli , bloccata la pandemia? La risposta è affermativa se si guarda ai dati in modo puntuale, rapportando il singolo giorno o la singola settimana ma se si considera il trend su un periodo più lungo si può notare che che è in aumento: semplicemente la curva dei contagi, che l'anno scorso è arrivata a fine ottobre, quest'anno, ancora probabilmente causa clima che finora ci ha assistito, arriva in ritardo.

L'impressione è che il povero Stefano Puzzer e le manifestazioni no green pass siano un alibi, l'ultimo, per giustificare qualcosa che non ha funzionato e che, nel racconto fatto nell'ultimo anno, avrebbe dovuto invece funzionare senz'altro.

Aspettiamoci ahimè l'ondata, con o senza Stefano.

 

Patrizia Corgnati

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