lineaitaliapiemonte.it | 16 settembre 2021, 16:27

Stellantis, Sevel riduce i turni, Fim Cisl: la situazione sta precipitando, intervenga Draghi

A causa della carenza dei semiconduttori, la direzione aziendale dello Stabilimento Sevel del Gruppo Stellantis in Abruzzo, ha comunicato che dal 27 settembre lo stabilimento attualmente impostato su 18 turni passerà a 15 turni. Uliano, Fim Cisl: “Impatto su circa 900 lavoratori. La decisione aziendale ci vede contrari e la consideriamo gravissima”. Benaglia, segretario generale Fim Cisl: “La transizione ecologica ed energetica non sarà un pranzo di gala”. Domani a Torino il convegno “Un patto strategico per l'automotive”

Stellantis, Sevel riduce i turni, Fim Cisl: la situazione sta precipitando, intervenga Draghi

A seguito delle difficoltà che si sono generate per la carenza di semiconduttori, nello specifico un chip nella centralina ABS Bosch fornita dallo stabilimento malese, la direzione aziendale dello Stabilimento SEVEL del Gruppo Stellantis in Abruzzo, ha comunicato alla rappresentanza sindacale che dal 27 settembre, che lo stabilimento attualmente impostato su 18 turni passerà a 15 turni.

Secondo la Fim Cisl questo determina immediatamente un impatto di riduzione occupazionale di circa 900 lavoratori, che nell’intenzioni dell’azienda verrà compensato con l’interruzione dell’attività di trasferta di circa 600 cassintegrati provenienti dagli altri stabilimenti del Gruppo e con l’interruzione del rapporto di somministrazione di circa 300 lavoratori, degli attuali 750 presenti in azienda.

Commenta il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano : “La decisione aziendale ci vede contrari e la consideriamo gravissima. Si decide di intervenire pesantemente sui lavoratori che prestano l’attività lavorativa da molto tempo in SEVEL, scaricando su di loro una difficoltà determinatasi sui semiconduttori. Ci sono strumenti alternativi di compensazione, come gli ammortizzatori sociali ordinari, utilizzati negli altri stabilimenti senza comportare un contraccolpo occupazionale di questa portata.

La situazione sta precipitando, nei giorni scorsi abbiamo sollecitato la convocazione del tavolo Stellantis al MiSE, crediamo che la situazione del Gruppo debba essere presa in carico dal Presidente del Consiglio, nel frattempo insieme alle altre organizzazioni sindacali stiamo decidendo le iniziative di protesta da mettere in campo”.

Domani si svolgerà a Torino un convegno organizzato dalla Fim Cisl Nazionale insieme alla Fim Cisl Torino-Canavese presso il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO dal titolo “Un patto strategico per l’automotive,  alla sfida della transizione”. All’inziativa, oltre al viceministro dello Sviluppo Economico nonchè responsabile tavolo automotive Gilberto Pichetto Fratin e Andrea Tronzano, Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte, parteciperanno gli attori principali dell’industria dell’auto del nostro Paese Davide Mele Deputy Chief Operating Officer (COO) Enlarged Europe STELLANTIS, Paolo Scudieri Presidente ANFIA e Presidente ADLER PELZER GROUP, 
Marco Stella, Presidente Gruppo Componenti ANFIA e CEO – DUERRE TUBI STYLE GROUP S.P.A., Jean-Luc di Paola-Galloni Vice-President Sustainable Development and External Affairs – VALEO GROUP, Roberto Zecchino Vice Presidente Risorse Umane BOSCH SUD EUROPA, Riccardo Toncelli Plant Manager – VITESCO TECHNOLOGIES ITALY S.R.L.

Una giornata fortemente voluta dalla Fim-Cisl per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per un settore industriale, quello dell’automotive, che da solo fa oltre il 6,2% del PIL nazionale.

“Siamo consapevoli di come i cambiamenti climatici in atto ci impongano, rispetto anche alle indicazioni che ci arrivano dall’Europa, un cambio di passo rispetto al modello industriale e di sviluppo che abbiamo portato avanti fino ad oggi – sottolinea il Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia – ma la transizione ecologica ed energetica non sarà un pranzo di gala, interi settori industriali dovranno essere completamente ripensati. Uno di questi, è sicuramente quello dell’automotive, un settore che nel nostro Paese, occupa direttamente circa 278.000 lavoratori a cui si aggiungono i lavoratori di altri settori dei servizi e del commercio ad esso legati. Il passaggio da motore endotermico e a quello elettrico, se non gestito attraverso criteri di sostenibilità sociale e politiche di riqualificazione e sostegno, che ne permettano di cogliere le opportunità che la transizione può rappresentare in termini di innovazione e lavoro, rischiamo di prenderci solo gli aspetti negativi: disoccupazione e crisi sociali. A Torino discuteremo proprio di questo e lo faremo con gli attori principali del settore e col governo. Come Fim Cisl siamo convinti che solo attraverso un serrato dialogo sociale, “un patto strategico” e la messa in campo di opportune misure di sostegno e riqualificazione professionale oltre che, di cospicui investimenti diretti ed in infrastrutture la sfida della transizione ecologica potrà rappresentare un’opportunità per l’intero settore e per il Paese.

La situazione del settore - sottolinea il Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano responsabile del settore automotive – si sta ulteriormente aggravando negli ultimi giorni a seguito degli stop annunciati in tutti gli stabilimenti di assemblaggio del gruppo Stellantis per la carenza dei semiconduttori, e questo impatterà negativamente su tutta la componentistica diretta e indiretta. Nelle ultime ore Stellantis annuncia la riduzione dei turni con il relativo ridimensionamento occupazionale di oltre 900 lavoratori in Sevel, l’unico stabilimento a pieno regime che pesava oltre il 40% del totale della produzione Italiana. La situazione sta precipitando è necessario un intervento del Governo nell’immediato per porre al centro il futuro degli stabilimenti Italiani. Per quanto riguarda il settore automotive è indispensabile individuare specifiche risorse ed investimenti per attuare una vera e propria reindustrializzazione che accompagni le aziende e i lavoratori, cercando di evitare la prospettiva di oltre 60.000 licenziamenti nel nostro paese. Il convegno mette al centro del confronto questa priorità con la presenza dei principali protagonisti del mondo imprenditoriale e istituzionali che partecipano con noi e le altre organizzazioni sindacali al tavolo automotive presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Redazione

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