“Artigiani e piccoli imprenditori hanno pagato un drammatico prezzo alla pandemia. Lunghi periodi di chiusure totali, riaperture a singhiozzo, investimenti per dotarsi di plexiglass e garantire i distanziamenti. Ora che, grazie alla campagna vaccinale, sembravamo aver conquistato una quasi-normalità, ecco la doccia fredda della nuova crescita dei contagi, della diffusione di varianti e dell’ipotesi di nuove restrizioni. Il nostro settore non sopravvivrebbe a una quarta ondata. L’idea di introdurre l’obbligo della “certificazione verde” per poter accedere ad alcune attività e servizi non ci trova aprioristicamente contrari. Purché prevalga il buon senso e non si scarichi il costo su artigiani, esercenti ed imprenditori. Noi siamo lavoratori, non vigilantes. Non ci si chieda di trasformarci anche in controllori dei nostri clienti e non ci si minacci con sanzioni. E magari si distingua tra chi prende il gelato in una gelateria e chi si accalca in un grande evento. Ricordiamoci i recenti festeggiamenti dopo la vittoria agli europei con assembramenti e mancanza di controlli. Inoltre, prima di introdurre l’obbligo del green pass, bisognerebbe almeno garantire che sia facilmente scaricabile da tutti senza intoppi burocratico-digitali. Ma poi non potrebbe essere sufficiente il certificato rilasciato dopo la seconda dose del vaccino?
lineaitaliapiemonte.it | 19 luglio 2021, 14:42
Green pass, Confartigianato Torino: “Siamo lavoratori, non vigilantes. Prevalga il buon senso e non si scarichi su di noi il costo”
Dino De Santis, presidente Confartigianato Torino, : “Green pass? Non ci trova aprioristicamente contrari ma non si scarichi il costo su artigiani, esercenti ed imprenditori. E si distingua tra chi prende un gelato e chi partecipa ad un grande evento”
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