lineaitaliapiemonte.it | 25 settembre 2019, 14:51

Ex Embraco, Cirio ha incontrato una delegazione di lavoratori in Regione: “Se entro 24 ore non sarà convocato il tavolo del Mise il 3 ottobre ci autoconvocheremo a Roma”

“Ci siamo fidati del Piano industriale approvato dal Ministero, ma ora non possiamo più attendere" ha detto il presidente Cirio, parlando a un centinaio di lavoratori riuniti sotto il Palazzo a margine dell’incontro

Ex Embraco, Cirio ha incontrato una delegazione di lavoratori in Regione: “Se entro 24 ore non sarà convocato il tavolo del Mise il 3 ottobre ci autoconvocheremo a Roma”

“Sono in contatto costante con il neosottosegretario al Lavoro Puglisi e ci è stata garantita entro 24 ore la data per il tavolo di crisi del Mise. Se non arriverà, ci autoconvocheremo a Roma il 3 ottobre sotto il Ministero”: sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che questa mattina ha ricevuto a Torino, presso il Palazzo della Regione, una delegazione di lavoratori ex Embraco di Riva di Chieri (To).

“Ci siamo fidati del Piano industriale approvato dal Ministero, ma ora non possiamo più attendere - ha detto il presidente Cirio, parlando a un centinaio di lavoratori riuniti sotto il Palazzo a margine dell’incontro -. La Regione nei giorni scorsi ha favorito l’incontro fra il sistema bancario piemontese e la Ventures, affinché venga concessa alla nuova proprietà la liquidità necessaria a far ripartire la produzione. Ma chiediamo con urgenza la convocazione del Tavolo di crisi a Roma. Ci sono 400 persone che hanno rinunciato a 60 mila euro di buonuscita fidandosi del progetto approvato dal Governo. Da allora non è cambiato nulla. A Riva di Chieri non è arrivato un prodotto, né un macchinario e la cassa integrazione ha ancora una finestra di 9-10 mesi prima di concludersi. Il Piemonte si sente preso in giro. Vogliamo verità è chiarezza su questo Piano industriale. Senza passerelle, come dice qualcuno, ma cercando di rimediare a Piani che mi piacerebbe sapere chi ha verificato a Roma. Ricordo che qui ci sono lavoratori che scioperano perché sono pagati per non far niente e vorrebbero essere pagati per lavorare. Perché il paradosso è che se qualcuno ti paga per fare nulla qualche dubbio sul futuro tuo e della tua azienda probabilmente ti viene”.

Redazione

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