lineaitaliapiemonte.it | 17 aprile 2019, 12:17

A Torino c'è la "stanza del buco". Di, inspiegabilmente, libero accesso.

E' uno stanzone sotto al cavalcavia di corso Dante. I residenti si chiedono perchè segnalazioni e allarmi non abbiano ancora portato a provvedimenti.

A Torino c'è la "stanza del buco". Di, inspiegabilmente, libero accesso.

#chididovere lo sa. Lo sa perchè i residenti della zona di corso Dante lo hanno più volte segnalato. Ciò che invece non è chiaro è il motivo per cui, nonostante le segnalazioni e nonostante la situazione di rischio e degrado sia così manifesta, #chididovere non abbia ancora fatto nulla. “Aspettano che succeda veramente un guaio?” si domandano increduli i numerosi frequentatori, con bambini e cani al seguito, del giardino Firpo. Eccola la stanza del buco, di libero accesso a balordi e tossici che infatti, a partire sopratutto dal tardo pomeriggio la frequentano con solerzia. L'allarme in zona è alto. Ormai si conoscono gli orari e pure le facce di chi traffica lì intorno: vende, compra, consuma. Trovare la stanza del buco è semplicissimo: si va in fondo la parcheggio che costeggia i giardini e si entra in una sorta di stanzone sotto al cavalcavia. In passato una pesante saracinesca metallica ne impediva l'accesso. Poi qualcuno l'ha forzata e presto si deve essere diffusa la voce dell'esistenza una “zona franca”. Il traffico delle auto sul cavalcavia copre eventuali rumori provenienti dall'interno, la paura dei residenti fa sì che nessuno si avvicini e persino i parcheggi davanti sono, quando si può, evitati. Nessuno vede, nessuno sente cosa succede nella stanza del buco. E infatti può succedere qualsiasi cosa. Poi, #chididovere, non dica che non è stato avvertito.

Redazione

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